Le norme di sicurezza in volo sono chiare: prima del decollo occorre spegnere qualsiasi dispositivo elettronico come cellulare, tablet , lettore mp3 e addirittura l’e-reader.
A settembre 2013, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea ha cercato di fugare ogni dubbio, affermando che lo smartphone può essere tranquillamente utilizzato dai viaggiatori.
I dispositivi di ultima generazione possiedono la modalità aereo che, una volta selezionata, disattiva tutte le comunicazioni wireless del dispositivo.
Nonostante questo, molte compagnie aeree preferiscono far spegnere tutti i dispositivi privati per una maggiore sicurezza.
La materia è piuttosto complessa e immersa nel dubbio. Infatti, non di rado capita di vedere accanto a passeggeri che provvedono prontamente a spegnere i propri dispositivi, altri (si stima intorno al 30%), che non solo li tengono accesi, ma addirittura effettuano telefonate in alta quota.
Un comportamento che desta riprovazione e inquietudine negli altri passeggeri e pone di fronte ad una questione delicata: perché occorre spegnerli e soprattutto è pericoloso tenerli accesi?
Negli Stati Uniti il divieto di utilizzo dei cellulari fu emanato nel 1991 dalla FCC ovvero la Federazione Statunitense per le Telecomunicazioni.
Un divieto nato non per ragioni di sicurezza, ma per evitare di creare guasti alle linee telefoniche, che difficilmente riescono a sostenere la velocità con cui viaggia l’aereo. Per questo motivo, la continua ricerca di segnale da parte dei dispositivi può mandare in tilt le reti degli operatori di telefonia mobile.
Non solo, la velocità sostenuta dell’aereo rende impossibile tracciare le chiamate con un’effettiva difficoltà nel quantificare i costi reali da addebitare da parte delle società telefoniche. È a partire dall’11 settembre 2001 che si fa strada con prepotenza la necessità di garantire, con ogni mezzo, la sicurezza in volo.
La spiegazione è presto data. Le cabine degli aerei hanno le pareti rivestite da pannelli. Dietro tali pannelli, sono posizionati dei cavi che possono arrivare fino a venti chilometri di lunghezza. Sono dei cavi fondamentali per il buon funzionamento dell’aereo in quanto collegano il suo centro vitale, ovvero il pc centrale, ai vari sensori che tengono monitorato costantemente tutto l’apparato vitale del veicolo.
Un telefono acceso può fornire a questi sensori delle informazioni sbagliate, che vengono convogliate dai cavi al pc. Un esempio su tutti: un’informazione errata sulla quantità di carburante presente all’interno dell’apparecchio. A rigor di logica, occorre però affermare che ogni pc ha un suo gemello a bordo.
Un’anomalia di funzionamento deve essere captata e segnalata con tempestività da entrambi e non da uno solo.
L‘interferenza del cellulare può creare un disturbo molto fastidioso per i piloti, arrivando a bloccare addirittura la frequenza radio per alcuni secondi. I momenti cruciali del viaggio in aereo sono due: il decollo e l’atterraggio. Durante questi due momenti, l’aereo non è lontano da terra per cui lo smartphone può agganciarsi con facilità al ripetitore sulla terraferma ed emettere segnali che possono disturbare le apparecchiature di bordo. Lo smartphone acceso, se capta un segnale o se riceve una telefonata, emette una scarica elettromagnetica che può essere anche forte in virtù della vicinanza alla terra e alterare, quindi, le trasmissioni di bordo.
Questi, in linea teorica, sono i motivi per cui andrebbe spento il telefono cellulare.
L’Economist ha recentemente pubblicato una ricerca in cui si afferma con certezza che nessun incidente aereo è mai avvenuto a causa di un cellulare acceso.
Gli studiosi interpellati non hanno potuto stabilire, tramite dati certi, che un cellulare acceso possa causare problemi durante il volo, anche se non è possibile scartare l’ipotesi a priori. In linea di massima, si può affermare che le strumentazioni di bordo comunicano tramite frequenze diverse da quelle dei comuni smartphone.
Dotate di tecnologia di ultima generazione, tali strumenti sono progettati proprio per evitare interferenze da parte di qualsiasi strumentazione estranea all’aereo stesso.
Negli ultimi anni sono stati numerosi i test effettuati per comprendere le ragioni di tale divieto. Addirittura, sono stati utilizzati cellulari malfunzionanti su voli commerciali per vedere la possibilità di interferenze ma nessun avvenimento nefasto è stato registrato durante questi esperimenti. Nessuna anomalia all’orizzonte, anche in casi estremi, eppure, ancora oggi il problema sussiste e le compagnie continuano a chiedere di spegnere l’apparecchio.
Molti ipotizzano che uno dei motivi sia spingere il viaggiatore a effettuare chiamate in volo, molto costose e che rappresentano una voce cospicua nelle entrate delle compagnie aeree.
Un dato di fatto è però certo: occorre in qualche modo risolvere il problema delle chiamate a bordo.
Oggi, le compagnie aeree più lungimiranti hanno iniziato a sperimentare una nuova tecnologia che consiste nell’inserimento di piccoli ripetitori nella cabina che possano comunicare con i cellulari in maniera veloce e senza disturbare i piloti. Questi ripetitori ricevono il segnale dagli smartphone e lo convogliano verso il ripetitore esterno della cabina di pilotaggio che a sua volta comunica con un satellite o con i ricevitori a terra.
I tablet o i lettori mp3 vanno spenti al momento del decollo e dell’atterraggio e riaccesi subito dopo. In parole povere, tali dispositivi vanno tenuti spenti al di sotto dei 3000 metri di quota, soglia sotto la quale l’equipaggio non riesce a distinguere il segnale di anomalia reale derivante dall’aereo o il segnale emanato da computer e tablet. Durante il volo se ne può usufruire, senza aver timore di recare danno.
Le ragioni per cui vengono fatti spegnere sono relative in primo luogo alla sicurezza di tutte le persone presenti. Il personale di volo ha bisogno dell’attenzione totale di tutti i passeggeri nel momento in cui vengono impartite e illustrate le principali norme di sicurezza.
La musica ascoltata in cuffia, ad esempio, può impedire l’ascolto di un annuncio improvviso importante. Inoltre, la precauzione è necessaria per evitare di ingombrare le vie d’accesso dell’aereo inutilmente con i dispositivi elettronici, i quali possono creare intralcio nel caso di un’emergenza improvvisa. Molto spesso, il personale di bordo chiede di mettere in sicurezza tale materiale che, per ipotesi assurda ma possibile, può andare a colpire gli altri viaggiatori nel caso di una forte decelerazione.
Possono sembrare precauzioni eccessive, ma le compagnie aeree preferiscono ridurre la minimo le possibilità di eventi fortuiti a fronte di una piccola rinuncia da parte dei passeggeri. Le aziende produttrici di tablet ed e-reader spingono per la soppressione di tali divieti ma il futuro riguardo l’utilizzo di tali prodotti è ancora incerto.
Autorizzarne l’uso in volo presupporrebbe test relativi ad ogni prodotto di ogni singola marca. Un eventualità impossibile da praticare sia per la logistica che per l’ingente esborso economico.
In conclusione, possiamo ragionevolmente affermare che pur non sussistendo nessun motivo reale che giustifichi lo spegnimento del cellulare, è buona norma seguire le indicazioni date dall’equipaggio.
L’attivazione della modalità aereo è la norma più semplice e immediata da seguire, nel pieno rispetto delle regole. Spegnerlo è anche una questione di bon-ton.
Lo spazio ristretto dell’aereo mal si adatta a telefonini che trillano in continuazione, andando a disturbare sia il personale che i propri vicini. Senza creare inutili allarmismi, il problema dell’accensione o meno è tutta qui: il rispetto dello spazio e della libertà altrui.
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