Non tutti sanno che esistono dei gruppi su WhatsApp creati proprio per segnalare la presenza dei posti di blocco. In questo articolo cerchiamo di capire se questo comportamento fa correre il rischio di sanzioni: continua a leggere per saperne di più.
Quando si viaggia in auto può sempre capitare di imbattersi in un posto di blocco. Chi ha tutto in regola tra patente, assicurazione e documenti vari e non si è messo alla guida dopo aver consumato alcol o droghe non ha nulla da temere. Diverso il discorso per chi invece viene ‘beccato’ con una o più violazioni del Codice della Strada: in quel caso la sanzione è praticamente inevitabile. Ecco perché quando si procede con la propria vettura non è raro accorgersi che le macchine che vengono dalla corsia opposta stanno segnalando con i fari la presenza di un posto di blocco a poca distanza.
Questo comportamento, come chiarito più volte, non si prefigura come reato ma può rientrare tra gli illeciti amministrativi. E se invece per segnalare i posti di blocco delle forze dell’ordine vengono utilizzati i gruppi WhatsApp? Questo strumento è legale oppure anche in questo caso si corrono dei rischi?
Su questo argomento, molto dibattuto sui social, ha provato a fare chiarezza il noto avvocato Angelo Greco, direttore del sito ‘Laleggepertutti.it’. Nel video pubblicato sul suo profilo Instagram – seguito da oltre 569.000 fan – l’avvocato ha spiegato cosa accade se la polizia scopre che l’utente è in una delle chat WhatsApp dove vengono segnalati i posti di blocco.
Secondo alcuni la presenza in queste chat potrebbe far scattare il reato di interruzione di pubblico servizio. Tuttavia, nonostante le denunce da parte delle forze dell’ordine, nessuna condanna penale è stata mai emessa. Secondo il giudice per le indagini preliminari di Genova non si verifica alcun intralcio al servizio pubblico offerto dalla polizia per due ragioni.
La prima è la natura privata della chat, che non è accessibile a chiunque e pertanto non impedisce alla polizia di svolgere il proprio servizio per tutti gli altri automobilisti non iscritti al gruppo. In più bisogna tenere conto del numero limitato dei partecipanti alla chat rispetto a tutti gli automobilisti presenti in strada.
Tuttavia qualcuno ritiene che ai partecipanti a queste chat WhatsApp possa essere contestata la violazione dell’articolo 45 comma 9 bis del Codice della Strada, il quale prevede una semplice sanzione amministrativa che può andare da 825 a 3.305 euro. In realtà questa norma riguarda solo chi segnala la presenza degli autovelox con dispositivi o lampeggianti.
La segnalazione dei posti di blocco sulle chat WhatsApp non è quindi sanzionabile, ma se include anche la segnalazione degli autovelox può scattare la multa.
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…