Ristrutturare casa comporta dei costi non indifferenti, e questi ultimi sono legati spesso anche all’acquisto dell’arredamento dell’immobile, che contribuisce notevolmente a alzare il budget. Per fortuna, in soccorso degli italiani arriva il bonus mobili, erogato dall’ Agenzia delle Entrate.
Non c’è nulla di più soddisfacente di crearsi la casa a proprio piacimento: scegliere con cura il colore delle pareti, gli spazi interni dell’appartamento e naturalmente decidere i pezzi di mobilia da inserirci. Eppure, per quanto possa essere piacevole e coinvolgente, spesso è un vero colpo duro alle finanze, anche a causa dei costi d’arredamento. Per questo il governo ha pensato a un bonus mobili da destinare a chi sta facendo una ristrutturazione di casa.
Si tratta di un’agevolazione, tuttavia, che deve rispettare determinati canoni e è bene conoscerli, prima magari di intraprendere una ristrutturazione con l’obiettivo di risparmiare sui mobili proprio grazie alla misura governativa. È chiaro quanto sia allettante l’idea di poter rimettere a nuovo la casa e nel contempo risparmiare sui mobili che si vogliono comprare, ma ciò sottintende determinate regole da seguire per potere accedere all’agevolazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta infatti di qualcosa che ha a che vedere strettamente con la nostra dichiarazione dei redditi. Vediamo come funziona nel dettaglio.
Bonus mobili, quali requisiti avere se si vuole richiederlo all’Agenzia delle Entrate
Innanzitutto partiamo dalla prima è più importante questione: il bonus mobili non è altro che una detrazione dell’Irpef del 50% per l’acquisto di grandi elettrodomestici e mobili, a patto che siano nell’ambito di un immobile in via di ristrutturazione. Risulta chiaro, quindi che tale bonus sia connesso strettamente a una ristrutturazione, a seguito della quale si rende necessario l’acquisto di nuovi oggetti d’arredamento e elettrodomestici. La persona che vorrà richiederlo, potrà avere questa detrazione del 50% Irpef con un pagamento di 10 rate.
Tale ristrutturazione, però, non dovrà essere funzionale quindi legata specificatamente all’acquisto di nuovi mobili o elettrodomestici. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha di recente specificato come tale ristrutturazione possa essere relativa a un’unità pertinenziale: ovvero, se si vuole per dire rinfrescare il proprio box, la detrazione del 50% si potrà chiedere anche per mobili riguardanti la casa.
La detrazione, però, avrà effetto solo su determinati oggetti e acquisti ovvero mobili e grandi elettrodomestici con una classe non inferiore a quella F per frigoriferi e congelatori, classe E per asciugatrici, lavastoviglie e lavatrici e classe A per i forni. La detrazione, Inoltre, per il 2024 è stabilita del 50% ma per un massimo di spesa di 5.000 euro. Niente da fare, quindi, per importi superiori, come successo invece negli anni passati: l’anno scorso il limite era di 3.000 euro in più, quindi arrivava a 8.000 euro e nel 2021 arrivava addirittura 16.000 euro.