TIM, dal 1 luglio cambia tutto: brutta notizia in arrivo, clienti furiosi. Andiamo a scoprire di cosa si tratta nello specifico e perché in tanti sono arrabbiati con l’azienda leader in Italia nel settore delle telecomunicazioni.
In arrivo una brutta notizia per tutti i clienti TIM, abituati a ricevere massima assistenza e qualità nei servizi da parte dell’azienda che nel nostro paese rimane leader nel settore delle telecomunicazioni e telefonia mobile e fissa. Si tratta appunto di novità che non saranno di sicure accolte con entusiasmo da tutti gli utenti, anche se appaiono molto vantaggiose per l’azienda che ha definito improrogabili queste mosse che faranno entrare nelle proprie casse miliardi di euro, necessari per il ciclo vitale nei prossimi anni.
Nello specifico si tratta di cambiamenti che cominceranno dal 1 luglio, con il completamento della vendita della sua rete NetCo a Opticis Bidco, operazione che appunto è stata vista con scetticismo soprattutto dagli utenti. Passaggio di consegne che vede coinvolti parecchi investitori, tra questi possiamo elencare fondo USA Kkr, Canada Pension Plan Investment Board e Abu Dhabi Investment Authority. Come mai TIM ha reputato improrogabile questa azione? Semplice, perché porterà nelle casse dell’azienda 18.8 miliardi di euro, con possibili margini fino a 22 miliardi attraverso earn-out (qui abbiamo parlato di alcune offerte interessanti da TIM).
Se da un lato ci sono ampi guadagni prospettici per TIM, dall’altra parte le ripercussioni che cadranno sui clienti saranno parecchie, e tutte negative. Infatti non possedendo più la propria rete infrastrutturale l’azienda non sarà responsabile di una serie di servizi nei confronti degli utenti, con la prima conseguenza che potrebbe essere quella di un aumento dei prezzi. Ma si potrebbero verificare anche altri scenari poco piacevoli come rallentamenti nell’assistenza clienti e nella risoluzione di problematiche urgenti.
Dubbi anche sulla capacità dell’azienda di innovare servizi da offrire ai clienti. Ma le brutte notizie non finiscono qui, perché pare che ci possano essere da questa vendita anche delle ripercussioni pesanti anche sull’occupazione, con licenziamenti e meno possibilità di entrate in azienda rispetto al passato. Insomma, uno scenario a dir poco cupo che sta per avvolgere una delle aziende più amate fagli italiani e che ha fatto la storia della telefonia nel nostro paese ormai da diversi decenni, anche dopo il passaggio da Telecom a TIM (anche qui abbiamo dato alcuni consigli per i clienti TIM e non solo).
In attesa di un pronunciamento da parte dell’Antitrust e con lo sguardo vigile della Commissione Europea, si spera che da questa operazione di vendita a pagarne le conseguenze principali non saranno ancora una volta gli utenti, che come sempre quando si verificano delle condizioni particolari e cambiamenti drastici restano sempre penalizzati da uno scenario che non appaiono così fluide come dovrebbero essere. Non si esclude che tanti utenti potrebbero rescindere i propri contratti e trovare altre soluzioni vantaggiose altrove.
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