La Spagna ha deciso di bloccare Telegram dopo aver ricevuto diversi reclami da parte di Mediaset, Atresmedia e Movistar Plus: i motivi.
Il giudice Santiago Pedraz dell’Audiencia Nacional ha deciso di vietare l’utilizzo, quantomeno in via temporanea, di Telegram. Il magistrato ha preso tale decisione, dopo aver registrato il reclamo di diverse emittenti televisive, tra le quali c’è anche Mediaset, che hanno accusato Telegram di aver consentito la diffusione materiali audiovisivi coperti da copyright. Scopriamo cosa è successo nelle ultime ore.
In Spagna, non si può utilizzare Telegram, quantomeno in via temporanea. La decisione presa dal giudice Santiago Pedraz dell’Audencia Nacional.
La controversia ha origine dalla richiesta, avanzata dalle compagnie audiovisive, tra le quali ci sono Atresmedia, Movistar Plus e Mediaset, di un provvedimento cautelare per sospendere le operazioni di Telegram durante le indagini in corso.
Tale mossa – da parte del giudice – è scaturita dalla mancata cooperazione di Telegram, che dal suo lancio, avvenuto nel 2013, si è rifiutata di fornire informazioni richieste dal tribunale.
Di conseguenza, è stato ordinato ai fornitori di servizi di rete di interrompere – in via temporanea – l’accesso a Telegram in territorio spagnolo. Anche se l’applicazione funziona ancora, non sono mancate segnalazioni di disservizi e malfunzionamenti da parte degli utenti iberici. , tecnicamente, sono stati segnalati malfunzionamenti e difficoltà di accesso tra gli utenti spagnoli.
Telegram è una delle alternative più famose a WhatsApp e, nel corso del tempo, ha ottenuto un certo successo, in quanto permette la condivisione più libera dei contenuti e per le impostazioni più stringenti sulla privacy: inoltre, come WhatsApp, protegge le conversazioni con la crittografia end-to-end.
Tale libertà, nei fatti, ha anche aperto la strada ad utilizzi poco raccomandabili dell’applicazione: la piattaforma, infatti, è stata accusata di aver facilitato la condivisione di materiale illecito, che includeva, nei fatti, contenuti violenti e violazioni di copyright.
Anche se Telegram ha sempre messo in pratica politiche permissive in merito alla condivisione dei file, l’app, ad ogni modo, si è trovata nel mirino di varie organizzazioni per aver diffuso contenuti illegali, quali quelli legati alle attività terroristiche e alla pirateria.
La piattaforma ha preso provvedimenti contro la distribuzione del materiale piratato, collaborando con le autorità nel bloccare specifici canali. Ciò, nei fatti, ha sviluppato diversi interrogativi riguardo alla gestione dei contenuti e alla responsabilità che ricade sulle piattaforme di messaggistica.
La sospensione temporanea dell’app ha come obiettivo, dunque, quello di indagare – più a fondo – su come interrompere la diffusione di contenuti illegali, pertanto rappresenta una manovra importante, al fine di tenere sotto controllo la pirateria digitale che, negli ultimi anni, ha coinvolto anche le app di messaggistica istantanea.
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