Sony Corp ha annunciato l’acquisizione del produttore di chip israeliano Altair Semiconductor per 212 milioni di dollari. L’acquisto è un investimento per Sony nel mercato dell’Internet degli Oggetti. La società con sede in Israele ha infatti sviluppato una tecnologia per consentire ai piccoli dispositivi quali allarmi di sicurezza e contatori elettrici di connettersi alle reti mobili esistenti.
Altair è stata fondata nel 2005 da tre ex dirigenti di Texas Instrument e, grazie alla sua tecnologia, Sony potrà realizzare oggetti per la casa che saranno in grado di connettersi alla rete mobile LTE, oltre che WiFi come gia’ sono in grado di fare i dispositivi dell’IoT oggi. A parte collegare ad internet gli smartphone, le reti LTE degli operatori possono infatti essere utilizzate per collegare gli oggetti, compresi i tracker del fitness, elettrodomestici, e sensori di movimento o le lampadine a LED.
Oggi la maggior parte delle cose intelligenti utilizzano la tecnologia Bluetooth per collegarsi ad un altro dispositivo (smartphone) o WiFi per collegarsi ad internet (router) perché sono due standard che non richiedono molta energia. Collegare un oggetto alla rete mobile LTE, tuttavia, richiederebbe un maggior consumo di energia ma può essere utilizzato per collegare più dispositivi contemporaneamente, caratteristica importante ad esempio in una azienda.
Nel comunicato in cui annuncia l’acquisizione, Sony ha detto che continuerà a espandere il business di Altair e anche combinare la tecnologia di Sony, compresi il suo sistema di navigazione satellitare globale (GNSS) e i suoi sensori di immagine, con i chip di Altair per "sviluppare una nuova generazione di dispositivi collegati."
Sony ha detto che si aspetta di chiudere l’affare all’inizio del prossimo mese di febbraio e che l’investimento non avrà un impatto importante sui risultati finanziari della società per il 2016.
Il mercato dell’Internet delle cose si prevede crescerà del 285% da qui al 2020 secondo le previsioni di Juniper Research. Per lo sviluppo del mercato dell’IoT è scesa in campo anche Google, di recente annunciando Brillo, un sistema operativo per il mercato dell’Internet of Things, o Internet degli oggetti. Samsung ha invece annunciato Artik, una piattaforma per lo sviluppo di nuovi e innovativi dispositivi e servizi dell’internet degli oggetti.
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