Sony e Toshiba hanno annunciato ufficialmente l’accordo che è stato al centro di voci negli ultimi mesi: Toshiba ha venduto il suo business di sensori di immagine a Sony per un affare dal valore di circa 155 milioni di dollari (140 milioni di euro circa). La mossa segna il ritiro di Toshiba dal mercato dei sensori di immagine utilizzati per smartphone e altri dispositivi, tra cui quelli di Apple e Samsung.
Sony sta cercando di espandere la sua posizione dominante nel mercato dei chip per smartphone e altri dispositivi utilizzati per catturare le immagini, e la società ha ufficialmente confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi secondo le quali è stata in trattative con Toshiba per acquistare la sua attività di sensori di immagine.
Secondo le "persone che hanno familiarità con i negoziati" citati dai rapporti internazionali l’accordo aveva un potenziale valore di 20 miliardi di yen (165 milioni di dollari). Alla fine, le due società si sono accordate per 155 milioni di dollari.
Il motivo per cui Toshiba ha deciso di vendere il suo business dei sensori d’immagine potrebbe essere la riduzione del profitto di circa 1.3 miliardi di dollari registrata in quasi sette anni e lo ‘scandalo‘ che ha visto protagonista la società: all’inizio di quest’anno, Toshiba ha ammesso di aver gonfiato i profitti dopo la crisi finanziaria globale del 2008. L’azienda giapponese ha quindi avuto in programma di mettere in atto una ristrutturazione aziendale.
Era stato previsto che l‘accordo avrebbe incluso la vendita degli impianti di produzione che Toshiba ha in Giappone e licenziamenti di migliaia di lavoratori. Ufficialmente, l’accordo include la vendita a Sony dello stabilimento di produzione di Toshiba da 48.800 mq a Oita City e il passaggio di circa 1.100 dipendenti alla Sony.
Sony si prepara a guadagnare quote di mercato come leader globale nel mercato dei sensori di immagine utilizzati in smartphone e altri dispositivi elettronici dotati di fotocamera. Ad esempio, forse pochi lo sanno, ma Sony rifornisce Apple dei sensori di immagine degli iPhone e anche Samsung per molti dei suoi devices.
Toshiba ha avuto clienti importanti a cui ha fornito i suoi sensori, ma Sony ha controllato circa il 40 per cento del mercato lo scorso anno, rispetto a circa il 16 per cento della concorrente Techno Systems Research. Si prevede che il mercato salirà ad un valore di circa 12 miliardi di dollari entro il 2019, e Sony prevede di aumentare le sue vendite di ben il 62 per cento a 1,5 miliardi di yen nel triennio.
Nei suoi risultati del primo trimestre annunciati il mese scorso, Toshiba ha riportato di una perdita netta di profitto di 12,3 miliardi di yen e un calo dei ricavi da 64 miliardi di yen a 1.350 miliardi di yen.
Come ricorda in un rapporto Bloomberg, Toshiba ha venduto beni per fare ricavare denaro dopo lo scandalo che la ha vista protagonista. Nel mese di settembre, la società ha venduto la sua partecipazione nel produttore di attrezzature mediche Topcon in un affare di 49 miliardi di yen per un guadagno di circa 30 miliardi di yen. Sempre a settembre, Toshiba ha accettato di vendere una partecipazione del 30 per cento in un edificio di sua proprietà per 37 miliardi di yen e ha venduto anche la sua partecipazione nel produttore finlandese di ascensori e scale mobili Kone Oyj, per un guadagno di circa 113 miliardi di yen.