La National Security Agency americana è riuscita a stabilire le responsabilità della Corea del Nord nel cyber-attacco subito dalla Sony Pictures lo scorso 24 novembre grazie ad una intrusione, che risale al 2010, della NSA nel network informatico nordcoreano, considerato uno degli obiettivi più impenetrabili della terra.
Stando a quanto riporta il New York Times citando ex funzionari americani ed esperti informatici successivamente informati dell’operazione, spinta da una crescente preoccupazione per le capacità di spionaggio informatico della Corea del Nord, l’agenzia di spionaggio americana si è infiltrata nelle reti cinesi che collegano la Corea del Nord al mondo esterno e, attraverso le connessioni in Malesia favorite dagli hacker della Corea del Nord e con l’aiuto della Corea del Sud e altri alleati americani, è riuscita a penetrare direttamente nella rete informatica della Corea del Nord.
Con un’operazione segreta, la NSA è riuscita quindi ad inserire un malware in grado di tracciare il lavoro di molti dei computer usati dagli hacker nordcoreani, alcuni dei quali sono gestiti direttamente dal principale servizio di intelligence del Paese, una forza militare che la Corea del Sud ha recentemente affermato contare circa 6.000 persone. La maggior parte sono comandate Reconnaissance General Bureau e Bureau 121, unità di hacking segrete con un grande avamposto in Cina.
Le prove raccolte dal malware che gli USA hanno utilizzato per tracciare gli hacker nordcoreani, scrive il NYT, hanno dimostrato le giuste accuse rivolte dal governo americano al governo di Kim Jong-un per aver ordinato l’attacco contro Sony del novembre scorso.
Ad aver violato i server aziendali di Sony è stato un gruppo di hacker che si fa chiamare Guardiani di Pace, che ha rubato dai computer della Sony migliaia di documenti finanziari e email che rivelano i segreti interni dello studio cinematografico, documenti poi pubblicati sui siti di file-sharing. Sono stati anche rubati alcuni film, tra cui un paio di Sony non ancora distribuiti. Persino lo script del prossimo film di James Bond, o almeno una parte della bozza, è stato rubato.