Facebook ha annunciato un piano per creare 10.000 posti di lavoro in Europa nei prossimi 5 anni. L’Azienda dietro al più grande social network del mondo ha scelto di investe nel talento europeo per aiutare a costruire il metaverso.
L’annuncio arriva da Nick Clegg, VP Global Affairs, e Javier Olivan, VP Central Product Services, in un post nel blog dell’azienda: "Facebook è all’inizio di un percorso per contribuire a costruire la piattaforma informatica del futuro" si legge nel blogpost. "Lavorando con altre realtà, stiamo sviluppando quello che viene comunemente definito il metaverso – una nuova generazione di esperienze virtuali interconnesse che utilizzano tecnologie come la realtà virtuale e aumentata".
Il metaverso a cui Facebook sta lavorando con l’obiettivo di aiutare a sbloccare l’accesso a nuove opportunità creative, sociali ed economiche si basa sull’idea che rafforzando la sensazione di ‘presenza virtuale’, l’interazione online può diventare molto più vicina all’esperienza che si ha con le interazioni di persona.
Come nel caso di Internet, assicura Facebook, "nessuna azienda sarà proprietaria del metaverso, né lo gestirà". Il metaverso che lancerà l’azienda sarà "aperto e interoperabile". Ma perchè questo possa diventare realtà, sarà necessaria "la collaborazione e la cooperazione tra aziende, sviluppatori, creator e politici" hanno detto Clegg e Olivan. Obiettivo raggiungibile solo attraverso continui investimenti "nel prodotto e nei talenti tecnologici e questa crescita riguarderà tutta l’azienda".
Facebook può già contare su migliaia di dipendenti nell’Unione Europea e su milioni di aziende che utilizzano le app e gli strumenti di Facebook ogni giorno. Nei prossimi cinque anni, il piano dell’azienda proprietaria di Facebook, Whatsapp e Instagram è di investire nella creazione di 10.000 nuovi posti di lavoro altamente qualificati nell’Unione Europea (UE) . Un investimento, dicono Clegg e Olivan, che è "un voto di fiducia nella forza dell’industria tecnologica europea e nel potenziale del talento tecnologico europeo".
Secondo Clegg e Olivan, l’UE offre molteplici vantaggi che la rendono un luogo ideale per le aziende tecnologiche per investire – è un mercato di consumo di grandi dimensioni, università eccellenti e, soprattutto, talenti di alto profilo – ma ha anche un ruolo importante da svolgere nel definire le nuove regole di internet – "i politici europei sono in prima linea nell’aiutare a includere valori europei, come la libertà di espressione, la privacy, la trasparenza e i diritti delle persone, nel funzionamento quotidiano di internet" dicono Clegg e Olivan, esprimendo la propria speranza nel "vedere il completamento del Mercato Unico Digitale per sostenere ulteriormente gli attuali punti di forza dell’Europa, così come la stabilità sui flussi di dati internazionali che sono essenziali per una fiorente economia digitale".
Negli ultimi anni, Facebook ha finanziato borse di studio per l’Università Tecnica di Monaco, ha aperto il suo primo grande laboratorio europeo di ricerca sull’Intelligenza Artificiale con il programma di accelerazione FAIR in Francia, e anche ha aperto la sede dei Facebook Reality Labs a Cork.
Il primo passo del viaggio di Facebook per rendere reale il suo metaverso sarà quello di trovare ingegneri altamente specializzati. Facebook lavorerà con i Governi dell’UE per trovare le persone giuste e i mercati giusti per portare avanti questo obiettivo, come parte di una prossima campagna di reclutamento che avverrà in tutta la regione.
‘Open’ nuovo partner di fact-checking per l’Italia
Dal 2016, Facebook collabora con partner indipendenti di fact-checking (‘verificatore dei fatti’) per identificare e combattere la disinformazione sulle sue piattaforme, Facebook e Instagram. Il numero di partner è quasi triplicato negli anni e oggi Facebook collabora con più di 80 fact-checker indipendenti in tutto il mondo, che analizzano i contenuti in oltre 60 lingue diverse. Questi partner sono tutti stati certificati attraverso l’International Fact-Checking Network.
Nei giorni scorsi, Facebook ha annunciato che "Open", attraverso la sezione Fact-checking coordinata da David Puente, è stato certificato attraverso l’International Fact-Checking Network, e che collaborerà come suo partner in Italia come fact-checker indipendente al fianco di "Pagella Politica", partner di Facebook in Italia da gennaio 2018, per aiutare a contrastare la diffusione della disinformazione su Facebook e Instagram nel Bel Paese.
Ogni volta che un verificatore valuta un contenuto come falso, Facebook ne riduce la distribuzione in modo che meno persone lo vedano, e avvisa le persone che hanno precedentemente condiviso il contenuto o cercano di condividerlo che l’informazione è "falsa". A questo contenuto viene inoltre applicata un’etichetta di avvertimento che rimanda all’analisi fatta dal verificatore.
Recentemente, Facebook ha messo due nuove classificazioni a disposizione dei verificatori: "Alterato" per i video e le immagini che sono stati manipolati (ma che non si qualificano necessariamente per la rimozione secondo gli Standard della Community), e "Privo di contesto" per i contenuti che non sono del tutto falsi ma che possono essere fuorvianti senza un contesto aggiuntivo. Questi nuovi tag possono aiutare i fact-checker nelle loro analisi e al contempo offrono agli utenti più precise per decidere cosa leggere, fidarsi e condividere.
La strategia di Facebook per combattere la disinformazione è basata su tre punti:
• rimozione dei contenuti che violano gli Standard della Community di Facebook e Instagram o le policy sugli annunci pubblicitari.
• riduzione della visibilità di notizie false e contenuti non autentici.
• informare gli utenti dando loro più contesto sui post che vedono.
Dall’inizio della pandemia, Facebook ha rimosso oltre 20 milioni di contenuti che hanno violato le regole sulla disinformazione relativa al COVID-19 e ai vaccini. I tag di avvertimento sono stati applicati ad oltre 190 milioni di contenuti. Facebook ha anche rimosso oltre 3.000 account, pagine e gruppi per aver ripetutamente violato le sue regole contro la diffusione di disinformazione sul COVID-19 e sui vaccini.