Mark Zuckerberg, il CEO e co-fondatore di Facebook, ha condiviso un aggiornamento sui passi che il piu’ grande social network del mondo sta intraprendendo per rispondere all’emergenza dal nuovo coronavirus. Il nuovo post arriva in seguito a quanto comunicato da Facebook fatto qualche settimana fa.
"Questa è ora una sfida globale e abbiamo trascorso il mese scorso a lavorare con le autorità sanitarie per coordinare la nostra risposta" ha detto Zuckerberg. "Ci impegniamo a garantire che tutti possano accedere a informazioni attendibili e accurate. Questo è fondamentale in qualsiasi emergenza, ma è particolarmente importante quando ci sono precauzioni che puoi prendere per ridurre il rischio di infezione".
Ora, gli utenti di Facebook che cercano ‘coronavirus’ nel motore di ricerca interno alla piattaforma vedranno un messaggio pop-up che indirizza all’Organizzazione Mondiale della Sanità o all’autorità sanitaria locale per avere accesso alle ultime informazioni disponibili sull’argomento.
Agli utenti che si trovano in ​​un paese dove il rischio di contagiare il nuovo Coronavirus è elevato, secondo l’OMS, viene anche mostrato un box informativo direttamente nel feed di notizie. Proprio come QUESTO che è comparso per gli utenti di Facebook in Italia.
Data la situazione in via di sviluppo, Facebook sta collaborando con i ministeri della sanità nazionali e organizzazioni come l’OMS, il CDC e l’UNICEF per aiutare a diffondere tempestivamente informazioni verificate e accurate sul coronavirus.
Facebook sta anche fornendo all’OMS la possibilità di attivare inserzioni pubblicitarie gratuite sulla piattaforma per rivolgersi direttamente agli utenti, insieme ad altri tipi di supporto. La società ha anche intenzione di lavorare a stretto contatto con esperti di salute a livello globale per fornire ulteriore aiuto, se necessario.
Facebook è anche impegnata nel limitare la diffusione di fake news e disinformazione dannosa attraverso la sua piattaforma.
"È importante che ognuno abbia un posto in cui condividere le proprie esperienze e parlare dell’epidemia, ma come chiariscono gli standard della nostra comunità, non va bene condividere qualcosa che metta in pericolo le persone" ha detto Zuckerberg, "quindi stiamo rimuovendo false affermazioni e teorie su complotti che sono state contrassegnate dalle principali organizzazioni sanitarie globali".
Facebook sta anche impedendo a chiunque di pubblicare annunci pubblicitari che tentano di sfruttare la situazione, ad esempio promuovendo prodotti miracolosi che possono evitare di contrarre l’influenza, o addirittura curarla.
Facebook sta anche esaminando come le persone possono utilizzare i servizi che offre per contribuire agli sforzi più ampi di er contenere l’epidemia. I ricercatori stanno già utilizzando dati di Facebook aggregati e anonimi, compresi i dati sugli spostamenti degli utenti e le mappe di densità della popolazione, per capire meglio come si sta diffondendo il virus. Tutto anonimo, per garantire la privacy degli utenti.
Anche gli strumenti scientifici sviluppati dalla Chan Zuckerberg Initiative vengono in aiuto. La CZI è una società a responsabilità limitata fondata e di proprietà del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e di sua moglie Priscilla Chan con l’obiettivo di far avanzare il potenziale umano e promuovere l’uguaglianza in settori quali la salute, l’istruzione, la ricerca scientifica e l’energia. La CZI ha stretto una partnership con la Gates Foundation per consentire ai ricercatori in Cambogia di sequenziare l’intero genoma del virus COVID-19 in pochi giorni, rendendo molto più facile e veloce l’identificazione se le persone hanno contratto il virus. Il team ha creato una nuova versione pubblica dello strumento IDSeq in modo che gli scienziati di tutto il mondo possano studiare l’intero genoma. Il Biohub di Chan Zuckerberg ha anche fatto parte del team che ha lavorato allo sviluppo di una mappa di tutte le cellule che si trovano nei polmoni, che i ricercatori adesso possono studiare per approfondire i danni ai polmoni che puo’ provocare il coronavirus.
Nel suo post, Zuckerberg ricorda che ci sono altri modi attraverso cui la tecnologia può aiutare le persone in questo periodo. Un po’ in tutto il mondo, con le persone che escono meno di casa, crescono gli acquisti online e, in generale, l’utilizzo di internet, per restare informati o anche solo per passare il tempo (Youtube, Netflix, ecc). Ancora piu’ importante, le scuole hanno iniziato a tenere lezioni da remoto e le università si sono attivate per consentire le discussioni delle tesi di laurea via Skype. Nell’ambito lavorativo, teleconferenze e telelavoro in primo piano.
"C’è di più che possiamo fare per aiutare le persone a sentirsi meno isolate e ad aiutarsi a vicenda e stiamo lavorando su alcune idee che condivideremo nelle prossime settimane, ma per ora l’attenzione è focalizzata sul rallentamento della diffusione dell’epidemia stessa" ha aggiunto Zuckerberg. "Questo è un momento difficile per molte persone e sto pensando a tutti coloro che ne sono affetti – le persone che sono malate o in quarantena, i loro amici e familiari e, naturalmente, gli operatori sanitari che sono sempre in prima linea per qualsiasi epidemia".
Il post originale di Mark Zuckerberg è disponibile qui sotto.