Facebook notifica gli utenti in caso di condivisione impropria dei dati e meglio aiuta a gestire quali app possono accedervi

Facebook ha stimato che le informazioni relative a 87 milioni di persone, soprattutto negli Stati Uniti, potrebbero essere state condivise in modo improprio con Cambridge Analytica: gli utenti ricevono notifica se possono essere tra questi dal 9 aprile.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Facebook ha comunicato che, a partire da lunedì 9 aprile, mostra agli utenti nella parte superiore del feed di notizie personale un invito a scoprire quali applicazioni hanno accesso ai loro dati. L’obiettivo è di rendere piu’ accessibile agli utenti l’elenco – già prima disponibile ma forse poco accessibile – delle app a cui in passato gli utenti stessi hanno consentito l’accesso alle loro informazioni e che potrebbero col tempo aver dimenticato di avere associato al proprio account. All’interno della sezione a cui rimanda il link contenuto nell’invito gli utenti possono anche rimuovere le app che non vogliono più.

Inoltre, Facebook ha comunicato che informa gli utenti, sempre con un messaggio visibile nella parte alta del feed delle notizie personale, se le loro informazioni potrebbero essere state condivise in modo improprio con Cambridge Analytica. In totale, Facebook ha stimato che le informazioni relative a 87 milioni di persone, soprattutto negli Stati Uniti, potrebbero essere state condivise in modo improprio con Cambridge Analytica.

87 milioni di utenti è una cifra stimata da Facebook ma comunque ‘ufficiale’ rispetto alla stima di 50 milioni di utenti riportata dal The New York Times e dal The Guardian quando nello scorso mese di marzo hanno acceso lo scandalo dietro la gestione dei dati degli utenti di Facebook da parte della società, quando è stato riportato che un professore di psicologia di Cambridge ha sviluppato un’app per Facebook con la quale ha ottenuto – in maniera legittima – i dati di milioni di utenti che pero’ ha poi ceduto alla Cambridge Analytics, violando cosi’ le linee guida di Facebook. Lo scandalo ha alimentato il dibattito su come Facebook gestisce male la sua piattaforma e, in particolare, la privacy degli utenti. Facebook si è ora attivata per controllare meglio a che tipo di dati degli utenti possono aver accesso le applicazioni di terze parti.

Dal 9 aprile, quindi, gli utenti di Facebook vedono nella parte alta del proprio news feed l’invito a scoprire quali applicazioni hanno accesso ai loro dati: QUI la nostra guida su come gestire questo elenco e su come rimuovere le app a cui è stato dato l’accesso ai propri dati. Gli utenti che non ricevono la notifica che i loro dati potrebbero essere stati condivisi in modo improprio con Cambridge Analytica possono stare tranquilli del fatto che, appunto, i loro dati non sono stati condivisi in modo improprio con Cambridge Analytica.

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