Alcune delle maggiori piattaforme di video online, tra cui YouTube e Facebook, hanno attivato filtri automatici per rimuovere i contenuti estremisti, violenti e terroristici dai loro siti, in base a quanto riferiscono i media americani. In particolare, al centro delle rimozioni i video delle decapitazioni dell’Isis.
I nuovi filtri sono un importante passo avanti per le aziende di Internet che hanno deciso di impegnarsi per porre fine alla propaganda violenta dai loro siti e sono sotto pressione per farlo da parte dei governi di tutto il mondo in un periodo in cui gli attacchi da parte di estremisti proliferano, dalla Siria alla Francia e negli Stati Uniti.
YouTube e Facebook sono tra i siti che utilizzano una tecnologia originariamente sviluppata per identificare e rimuovere i contenuti protetti da copyright su siti di video: le immagini dei video caricati dagli utenti vengono analizzate e confrontati con un database di immagini già archiviate come vietate e nel caso di somiglianze verrebbero eliminati; inoltre, ad ogni video rimosso verrebbe applicato un codice identificativo, in modo da bloccare i tentativi di ripubblicare i contenuti già identificati come inaccettabili.
Le società non hanno ufficialmente confermato che stanno utilizzando un sistema per rimuovere i contenuti estremisti, ma dal Theguardian all’Huffingtonpost sono molti i media USA che citano fonti ‘che hanno familiarità con l’argomento’ per quanto hanno riportato. Con il tempo, la nuova tecnologia si prevede che sarà affinata. Fino ad ora, la maggior parte delle piattaforme online hanno fatto affidamento alle segnalazioni degli utenti per fermare i contenuti che violavano i loro termini di servizio, ma con la nuova tecnologia l’automazione dovrebbe permettere di trovare e rimuovere in automatico piu’ contenuti violenti.
Di recente Google, Facebook e Twitter sono state accusate in tribunale dal padre di una delle vittime degli attentati di Parigi per aver permesso la diffusione di contenuti di propaganda terroristica. Alla fine del mese di aprile, tra le pressioni da parte del presidente Barack Obama e altri leader americani ed europei preoccupati per la radicalizzazione online, le aziende di Internet tra cui YouTube di Alphabet, Twitter, Facebook e CloudFlare – come parte del programma denominato Counter Extremism Project – hanno discusso di quello che potrebbero fare per rimuovere i contenuti violenti dalle lor piattaforme, tra cui adottare un sistema di content-blocking per contrastare l’estremismo online.
Lo scorso febbraio, i due fondatori di Facebook e Twitter, Mark Zuckerberg e Jack Dorsey rispettivamente, sono finiti nel mirino dell’Isis, in quanto sono stati mostrati in un video diffuso online e firmato da un gruppo di sostenitori dell’Isis e dove le loro immagini vengono avvolte dalle fiamme e perforate da proiettili.
Lisa Monaco, consulente senior per il presidente degli Stati Uniti sulla lotta al terrorismo, ha detto in un comunicato che la Casa Bianca ha accolto con favore le iniziative che hanno lo scopo di aiutare le aziende a "meglio rispondere alla minaccia rappresentata dalle attività dei terroristi online", scrive il Theguardian.
Le aziende che hanno attivato la nuova tecnologia automatica per rimuovere i contenuti violenti si presume che non intendono ufficializzare la cosa pubblicamente in parte per la preoccupazione che i terroristi potrebbero imparare a manipolare i loro sistemi.