Whatsapp inizia a sentire la crisi? Probabile, perchè il piu’ diffuso servizio di messaggistica istantanea ha deciso di tornare alle origini, quando non costava niente. L’applicazione di messaggistica di proprietà di Facebook ha infatti annunciato di aver eliminato il canone di abbonamento di 1 euro circa l’anno, rendendo il suo servizio gratuito per tutti gli utenti e in tutto il mondo e in tutte le piattaforme (Android, iOS, ecc).
Telegram, WeChat, Line, Facebook Messenger, Snapchat e chi piu’ ne ha piu’ ne metta sono tutti servizi di messaggistica istantanea che pressochè consentono di fare tutti la stessa cosa. Probabilmente Whatsapp si è accorta che in un mercato competitivo come quello di cui è leader essere l’unico servizio a pagamento avrebbe potuto portare molti dei suoi utenti a considerare l’idea di passare alla concorrenza. Non sorprende quindi la decisione di eliminare il canone di abbonamento e rendere il servizio gratuito per tutti.
"Dal momento che siamo cresciuti, abbiamo scoperto che questo approccio [di far pagare gli utenti] non ha funzionato bene," la società ha spiegato in un post sul blog. "Molti utenti WhatsApp non dispongono di un numero di carta di credito o di debito ed erano preoccupati di poter perdere l’accesso ai loro amici e familiari dopo il primo anno."
Negli ultimi anni, WhatsApp è stato gratuito per il primo anno di utilizzo (salvo alcune eccezioni, in cui anche il secondo anno veniva regalato), alla scadenza del quale bisognava pagare la ‘tassa’ di poco meno di 1 euro qui in Italia (circa 1 dollari negli USA) per rinnovare l’abbonamento. Chi non aveva una carta di credito o altro metodo di pagamento accettato da Whatsapp poteva continuare a rinnovare l’abbonamento chiedendo ad un amico di pagare per lui – un’apposita sezione nell’app permetteva agli utenti di pagare per i propri contatti.
Al di là di cio’ che la società dichiara nel post sul suo blog, appunto per il fatto che gli utenti potevano pagare per rinnovare l’abbonamento di un amico (e non si parla di centinaia di euro ma il valore di un caffe’), è piu’ immaginabile che Whatsapp abbia paura di perdere utenti. Sarà anche l’app di messaggistica piu’ popolare, ma i concorrenti di Whatsapp negli ultimi mesi non sono stati a guardare e hanno registrato una base di utenti sempre maggiore.
"Quasi un miliardo di persone in tutto il mondo di oggi si affidano a WhatsApp per rimanere in contatto con i loro amici e familiari… le persone si affidano a WhatsApp per essere veloci, semplici e affidabili… È per questo che siamo lieti di annunciare che WhatsApp non chiederà più commissioni di sottoscrizione. Per molti anni, abbiamo chiesto ad alcune persone di pagare una tassa per l’utilizzo di WhatsApp dopo il primo anno. Siamo cresciuti e abbiamo scoperto che questo approccio non ha funzionato bene. Molti utenti WhatsApp non dispongono di una carta di debito o credito e erano preoccupate che avrebbero perso il contatto con i loro amici e familiari dopo il primo anno. Così nel corso delle prossime settimane, rimuoveremo la tassa dalle diverse versioni della nostra app e WhatsApp non sarà più a pagamento… Naturalmente, la gente potrebbe chiedersi come abbiamo intenzione di mantenere WhatsApp attivo senza commissioni di sottoscrizione e se l’annuncio di oggi significa che stiamo introducendo annunci di terze parti. La risposta è no. A partire da quest’anno, metteremo alla prova nuovi strumenti che consentiranno di utilizzare WhatsApp per comunicare con le imprese e le organizzazioni. Questo potrebbe significare la comunicazione con la vostra banca sul fatto che una recente operazione è fraudolenta, o con una compagnia aerea su un volo in ritardo. Riceviamo tutti questi messaggi altrove oggi – attraverso sms e telefonate – così vogliamo testare nuovi strumenti per rendere questo più facile da fare su WhatsApp, pur offrendo una esperienza senza annunci di terze parti e spam."
L’annuncio sul blog segue quello fatto a Monaco da Jan Koum, fondatore di WhatsApp, nel corso della "Digital-Life-Design" conference. Anche se la tariffa dovuta era minima, il canone avrebbe potuto creare problemi nei mercati in via di sviluppo dove l’accesso ai sistemi bancari non è diffusissimo. E questo sarebbe un limite per la raccolta di nuovi utenti.
Dopo che è stata acquistato da Facebook nel 2014 per 19 miliardi di dollari, il servizio ha continuato a crescere, e conta oggi 900 milioni di utenti in tutto il mondo. La prossima sfida di Whatsapp sarà quella di tenere il passo con i suoi concorrenti, che stanno iniziando a integrare servizi di terze parti nelle loro applicazioni, come i servizi per il trasferimento di denaro.
Adesso che Whatsapp è diventato gratis arriverà la pubblicità? La società ha sempre espresso la sua contrarietà nell’inserire pubblicità all’interno della sua applicazioni, e ora che ha annunciato di eliminare il canone di abbonamento è lecito chiedersi se i piani non siano cambiati. Nel blog la società ha confermato che non intende sostituire il canone con annunci di terze parti, un metodo usato dalle applicazioni gratuite per guadagnare qualcosa. Ci possiamo fidare di questa promessa?
Siete felici che Whatsapp ha tolto il canone di abbonamento? Scriveteci nel box dei commenti qui sotto.
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