WhatsApp è la più popolare applicazione di messaggistica per smartphone del mondo, con i suoi oltre 800 milioni di utenti che inviano e ricevono messaggi a buon mercato (va ricordato che il servizio costa 1 euro circa l’anno). Da qualche tempo, tuttavia, WhatsApp, che è di proprietà di Facebook, ha iniziato a gettare le basi per evolversi in qualcosa di più di una semplice app di messaggistica.
Martedì scorso, l’azienda ha rilasciato una nuova versione dell’app per dispositivi iOS che permette agli utenti di iPhone non solo di inviare messaggi di testo, ma anche parlare con loro introducendo la funzione delle chiamate vocali. La stessa è stata introdotta alla fine di marzo su Android. E guarda caso, la settimana successiva l’aggiunta delle chiamate vocali su Android il traffico su WhatsApp è aumentato di circa il 5 per cento sulle reti degli operatori mobile, secondo uno studio condotto da Allot Communications, una società israeliana che gestisce il traffico di rete wireless in tutto il mondo.
WhatsApp si appresta dunque dall’essere l’app di messaggistica più amata del mondo al diventare lo strumento più diffuso e che consuma la maggior banda nella comunicazione mobile.
Ci sono altre società che offrono un servizio di chiamate vocali via internet su smartphone, in particolare Skype e Viber. Ma WhatsApp è diversa. Sono già così tante le persone che utilizzano l’applicazione, anche se ha poca trazione negli Stati Uniti, è enormemente popolare in alcune parti d’Europa e nei mercati dei paesi in via di sviluppo dove c’è una grande richiesta di mezzi di comunicazione a basso costo. Il risultato è un app che potrebbe portare le chiamate Internet a basso costo ad un pubblico di dimensioni senza precedenti.
Non possiamo parlare di chiamate completamente gratuite via WhatsApp, perchè a parte l’euro che ogni anno va pagato, ci sono i costi di abbonamento alla rete dati da tenere in considerazione.
WhatsApp è in rapida evoluzione, ma come per le altre app concorrenti ci sono questioni che deve affrontare. Anche se l’applicazione si prevede che raggiungerà un miliardo di utenti entro la fine dell’anno, difficile che gli operatori di rete stiano a guardare inermi la prevedibili preferenza degli utenti verso le chiamate vocali via WhatsApp al posto delle tradizionali chiamate. In fin dei conti, se si dispone di chiamate via Internet gratuite, perchè pagare per le chiamate tradizionali?. Alcuni vettori potrebbero decidere di limitare il traffico di WhatsApp, secondo indiscrezioni, così da impedire di far utilizzare la nuova funzione.
Lo stesso si potrebbe dire della messaggistica su WhatsApp. Anche i messaggi di testo sono fonte di guadagno per i vettori. Eppure, WhatsApp ha prosperato. Ha così tanta trazione in gran parte del mondo al punto che in alcuni paesi WhatsApp ha stretto alcune partnership con i vettori. Secondo un altro sondaggio di Allot, circa il 37 per cento dei vettori sono favorevoli all’utilizzo di WhatsApp o servizi simili economici basati su Internet. "Sempre più operatori stanno adottando la strategia di ‘far partner con loro’, piuttosto che "far lotta contro di loro".
Nel frattempo, Facebook sta spingendo per il suo progetto Internet.org, in grado di unire l’accesso a Internet limitato all’accesso ad applicazioni specifiche. E la potenza combinata di Facebook e WhatsApp sarà difficile per i vettori da combattere.
Video il prossimo step? Con la rapida diffusione di WhatsApp, c’è chi crede che non mancheranno nuovi servizi ad arrivare. Dopo aver introdotto le chiamate vocali, WhatsApp potrebbe avventurarsi nel mondo delle video chiamate. L’applicazione permette già di inviare file, inclusi video, e altre applicazioni di messaggistica, quali Snapchat, già si sono cimentate nelle chiamate video.
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