Il primo ministro David Cameron potrebbe spingere perchè venga approvato un divieto per servizi come WhatsApp e Snapchat se vincerà le elezioni di quest’anno. La decisione potrebbe essere il risultato dei nuovi piani di sorveglianza proposti sulla scia degli attentati terroristici in Francia.
Cameron, parlando a Parigi, in base a quanto abbiamo letto sul giornale The Independent, ha detto: "Nel nostro paese vogliamo permettere un mezzo di comunicazione tra le persone che… non possiamo leggere?" Ha messo in chiaro che vuole fermare l’uso dei metodi di comunicazione che non possono essere letti dai servizi di sicurezza governativi anche se con un mandato. Rientrano quindi in discussione le applicazioni sociali e di comunicazione come WhatsApp e Snapchat che criptano i loro dati.
Cameron vorrebbe una backdoor, una cosiddetta porta di servizio delle app e dei servizi di messaggistica che permetta di accedere ai dati delle conversazioni in caso di sospetti di attività terroristica, per svolgere attività di prevenzione e fornire informazioni ai servizi di intelligence.
WhatsApp ha aggiunto la crittografia end-to-end per il suo servizio verso la fine del 2014.
Tuttavia, mentre il governo potrebbe cercare di imporre un divieto di funzionamento per le applicazioni di comunicazione criptate e chiederne la rimozione dagli app store tradizionali, sarebbe quasi impossibile impedirne l’uso del tutto. Infatti, anche se venissero tolti dagli store, il file di installazione dell’app può sempre essere distribuito in altri metodi dagli sviluppatori, con l’utente finale che deve installarsi manualmente il programma.
E’ improbabile che le proposte diventeranno legge, se i conservatori si troveranno in una coalizione con i liberaldemocratici di nuovo dopo le prossime elezioni. Se per un qualche motivo la legge si farà, la decisione dovrà affrontare serie sfide dai gruppi che promuovono le libertà civili.
In riferimento a quanto accaduto in Francia, Cameron ha detto che “Gli attacchi di Parigi hanno dimostrato la gravità della minaccia che affrontiamo e la necessità di fornire alle nostre agenzie di intelligence e sicurezza i mezzi per garantire la sicurezza dei cittadini”.