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Fediverso, Threads si prepara a farne parte. Adam Mosseri condivide i piani dell’interoperabilità della piattaforma

Con l’espansione di Threads di Meta si sta diffondendo il termine Fediverso, in questi giorni usato molto dal capo di Instagram, Adam Mosseri: si riferisce all’interoperabilità tra piattaforme online. Ma che cosa significa? E quali sono i piani di Meta su questo fronte?

Questa settimana è iniziata l’espansione in più paesi di Threads, la nuova piattaforma di conversazioni pubbliche creata dal team di Instagram e di proprietà di Meta. Oltre a questa si sta diffondendo un termine che si potrebbe non avere mai sentito prima: Fediverso, a livello internazionale conosciuto come Fediverse. Un po’ come il ‘metaverse’ diventato in italiano ‘metaverso’, il ‘fediverse’ qui da noi è ‘fediverso’.

Il termine ‘fediverso’ si può spiegare come il luogo in cui diverse piattaforme online possono comunicare scambiandosi informazioni pur restando indipendenti. Per esempio, un utente iscritto al social ‘A’ potrebbe seguire un utente iscritto al social network ‘B’ pur non essendo iscritto a quest’ultimo, l’importante è che i social ‘A’ e ‘B’ facciano parte del fediverso.

Come possono farne parte? Abbracciando uno degli standard che lo permettono, con il più diffuso che risulta essere chiamato ActivityPub. Piattaforme come Mastodon e WordPress già impiegano questo protocollo. Altre piattaforme, tra cui Tumblr, hanno invece pianificato di supportare lo standard ActivityPub in futuro.

Fediverso, l’universo federato che mette in comunicazione le piattaforme online

Threads e Fediverso – Adam Mosseri annuncia l’inizio del test dell’interoperabilità tramite ActivityPub [credit: Threads: @mosseri] (pianetacellulare.it)
Il concetto di fediverso non è nuovo ma si sta diffondendo in questi ultimi giorni perché lo sta utilizzando spesso Adam Mosseri, il capo di Instagram, nella promozione e nel lancio di nuove funzionalità di Threads. Questa ha debuttato in Europa nei giorni scorsi ma già dal 5 luglio scorso si trova disponibile negli Stati Uniti e in numerosi altri Paesi.

Il giorno del debutto della piattaforma l’estate scorsa, Meta aveva condiviso la sua visione di rendere Threads “compatibile con i social network aperti e interoperabili” che ritiene “possano plasmare il futuro di Internet“.

In quest’ottica, Meta aveva condiviso il suo piano di voler rendere Threads compatibile con ActivityPub, il protocollo di social networking aperto stabilito dal World Wide Web Consortium (W3C), l’ente responsabile degli standard aperti dietro al web moderno. ActivityPub, come spiegato in apertura, è uno standard di comunicazione che le piattaforme possono utilizzare per far parte del fediverso e quindi scambiarsi informazioni pur restando indipendenti.

La scelta di utilizzare ActivityPub in Threads è stata presa per rendere la piattaforma interoperabile con altre app che supportano lo stesso protocollo e così consentire “nuovi tipi di connessioni che semplicemente non sono possibili oggi sulla maggior parte delle app social“, come ha spiegato Meta.

Threads inizia a testare l’integrazione di ActivityPub

Il giorno del debutto di Threads in Europa, Adam Mosseri ha condiviso un aggiornamento sul suo profilo Threads per annunciare l’inizio del test dell’interoperabilità della piattaforma attraverso il protocollo ActivityPub.

A partire da questa settimana, gli utenti che non utilizzano Threads e non hanno nemmeno un account Instagram possono seguire l’account Threads di Adam Mosseri (@mosseri), così come il profilo di pochi altri utenti selezionati come tester dell’interoperabilità tramite ActivityPub, su piattaforme che abbracciano questo standard, tra cui Mastodon.

Il periodo di testing servirà per sistemare eventuali problemi prima di espandere l’integrazione a tutti gli account pubblici su Threads. Mosseri ha detto:

“Innanzitutto, Threads si sta espandendo in più paesi in tutta Europa (…). In secondo luogo, i thread pubblicati da me e da alcuni membri del team Threads saranno disponibili su altre piattaforme del fediverso come Mastodon a partire da questa settimana. Questo test è un piccolo ma significativo passo verso l’interoperabilità di Threads con altre app che utilizzano ActivityPub: ci impegniamo a farlo in modo che le persone possano trovare community e interagire con i contenuti più rilevanti per loro, indipendentemente dall’app che utilizzano. (…) So che i progressi sono stati più lenti su questo fronte, ma ci stiamo prendendo il tempo per farlo bene e stiamo lavorando con le persone della comunità del fediverso per feedback e input lungo il percorso. Non vedo l’ora di condividerne di più presto. “

Il 2024 sarà un anno importante per l’interoperabilità di Threads

Threads e Fediverso – Adam Mosseri condivide aggiogamenti del test dell’interoperabilità tramite ActivityPub [credit: Threads: @mosseri] (pianetacellulare.it)
Come spiegato da Mosseri, Meta lavorerà nel corso del prossimo anno per “fare in modo che le risposte delle persone nel fediverso possano essere visualizzate dalle persone che postano su threads nel fediverso“. Questo perché, in questa fase di test, Mosseri ha notato che deve uscire dall’app Threads per vedere le risposte che riceve dagli utenti al di fuori di Threads. Ci saranno poi da risolvere le questioni che riguardano la privacy ed è in programma la creazione di supporto per gli utenti di Threads per seguire gli account del fediverso. Mosseri ha anticipato che dovrebbe arrivare anche la possibilità per i creatori di lasciare Threads e portare con sé i propri follower su un’altra piattaforma/server del fediverso.

A proposito dell’interoperabilità tra social network, Meta ha dichiarato:

“i vantaggi dei protocolli di social networking aperti vanno ben oltre il modo in cui le persone possono seguirsi a vicenda. Gli sviluppatori possono creare nuovi tipi di funzionalità ed esperienze utente che possono essere facilmente inserite in altri social network aperti, accelerando il ritmo dell’innovazione e della sperimentazione. Ciascuna app compatibile può definire i propri standard comunitari e le proprie politiche di moderazione dei contenuti, il che significa che le persone hanno la libertà di scegliere spazi in linea con i propri valori. Riteniamo che questo approccio decentralizzato, simile ai protocolli che governano la posta elettronica e il web stesso, svolgerà un ruolo importante nel futuro delle piattaforme online.”.

Simone Ziggiotto

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