Da marzo 2004 partirà anche nel nostro paese un nuovo metodo di tariffazione degli SMS, chiamato reverse billing che consiste nel tariffare gli SMS che ogni utente riceve. Il servizio è già attivo dallo scorso anno nel Regno Unito e si è prestato ad innumerevoli tentativi di frode e colossali truffe.
Il sistema è nato per fornire servizi a valore aggiunto via SMS, tramite una sorta di abbonamento, che comporta il pagamento di un certo corrispettivo per ogni SMS ricevuto. Il sistema si basa sul consenso dell’utente alla ricezione di tali SMS a pagamento. Di per se questo sistema è decisamente un passo avanti verso il content editing, ovvero la fornitura di contenuti tramite reti telefoniche.
Questo servizio, però, si presta facilmente a truffe e frodi di ogni genere. Infatti basta mandare un SMS, chiedendo una risposta, per far si che l’ignaro utente si ritrovi iscritto automaticamente ad un servizio del tutto inutile che non ha richiesto e che gli addebita da 0.25 a 15 € ogni qual volta riceve un SMS.
L’unico modo per mettersi al riparo è quello di non rispondere assolutamente a Sms di cui non si conosce il mittente.
Inoltre, se vi capitasse che comunque qualcuno si permetta di inviarmi Sms a pagamento potrete tranquillamente denunciare l’accaduto alla guardia di finanza o alla polizia (che successivamente obbligherà il vostro gestore telefonico a riaccreditarvi quanto indebitamente preso).