Google ha annunciato che, a partire da questo mese di marzo, offrirà nuove metriche relative alla salute all’interno della Health Metrics Dashboard, accessibili a tutti gli utenti senza che sia necessario l’abbonamento a Fitbit Premium. Con questo aggiornamento, tutti gli utenti Fitbit potranno accedere ad uno storico per periodi di tempo più lunghi di cambiamenti e tendenze della propria frequenza respiratoria, dell’ossigenazione del sangue, della temperatura della pelle e altro ancora. La disponibilità delle informazioni potrà variare in base alle capacità del dispositivo utilizzato per rilevare i dati (un wearable senza rilevatore di SpO2 non può rilevare l’ossigeno nel sangue).
Nel frattempo, il 17 marzo 2023 si è tenuta la Giornata mondiale del sonno 2023 (World Sleeping Day), che viene celebrata ogni anno il venerdì prima dell’equinozio di primavera. Per l’occasione, Google ha condiviso nel suo blog The Keyword una serie di modi in cui la sua intelligenza artificiale integrata nei prodotti Google, Fitbit, Pixel e Nest può aiutare gli utenti a dormire meglio.
In primo piano si trova la tecnologia di monitoraggio del sonno di Fitbit, che si può trovare nel Pixel Watch come pure in tutti i wearable del brand entrato nella grande famiglia di Google nel 2021. Questa tecnologia è sviluppata per stimare la qualità del sonno e per quanto tempo l’utente si trova nelle varie fasi del sonno (veglia, REM, leggero, profondo), combinando una serie di algoritmi che tengono conto di diversi fati tra cui gli intervalli del battito cardiaco.
In secondo luogo, un algoritmo Fitbit è in grado di definire ogni mese un "profilo del sonno". Si tratta di una analisi approfondita del sonno che tiene conto di 10 diversi aspetti del sonno – tra cui la durata, l’uniformità dell’ora di coricarsi e il numero di interruzioni del sonno – confrontando il tutto con altre caratteristiche in modo da poter fornire maggiori dettagli sui propri comportamenti legati al sonno. Inoltre, l’algoritmo associa anche il profilo definito ad un animale del sonno che riflette i comportamenti tipici correlati al sonno a lungo termine. Il profilo del sonno, al momento, è disponibile solo per gli utenti Fitbit Premium ed è necessario indossare il wearable a letto per almeno 14 notti al mese per vedere i risultati il ​​primo giorno del mese successivo.
In terzo luogo, un algoritmo Fitbit è in grado di definite un "punteggio del sonno". Si tratta di un dato che permette di avere chiara, a colpo d’occhio, la qualità del proprio sonno: un punteggio è ottimo se rientra nell’intervallo da 90 a 100, è buono se rientra nell’intervallo da 80 a 89, è discreto se rientra nell’intervallo da 60 a 79, mentre è scadente al di sotto di 60. Mostrato ogni mattina nell’app Fitbit, questo punteggio del sonno è basato sia sul battito cardiaco (mentre si dorme e si è riposo) che sui momenti di agitazione notturna, sul tempo sveglio e sulle fasi del sonno.
Un algoritmo Fitbit è utile per analizzare la qualità del sonno è quello che analizza il russamento, un rumore del sonno che può essere legato a disturbi della respirazione, come l’apnea ostruttiva nel sonno. I possessori di Pixel Watch proprietari anche di uno smartphone Pixel compatibile possono utilizzare il telefono per capire cosa influisce sul loro sonno, ad esempio tosse e russamento durante la notte: questa funzionalità, alimentata da un algoritmo addestrato per distinguere diversi rumori notturni, è accessibile tramite la modalità Riposo nelle impostazioni ‘Orologio’ e ‘Benessere digitale’ del telefono Pixel compatibile (Pixel 6 o modello successivo).
Nel 2019, Fitbit ha introdotto la funzionalità "Smart Wake". Si tratta di una sveglia intelligente che fa vibrare il wearable per svegliare al momento giusto, non di colpo ad un preciso orario prestabilito quando si potrebbe essere ancora in uno stato di sonno profondo. Per esempio, si imposta una sveglia smart sul wearable scegliendo come intervallo 7-7:30 del mattino, quindi il dispositivo analizzerà in tempo reale la qualità del sonno per stabilire il momento migliore per vibrare all’interno di questa fascia oraria, anziché ad un orario preciso.
Infine, algoritmi intelligenti di Google per monitorare la qualità del sonno si trovano anche nello smart display Nest Hub di 2a generazione. Grazie alla funzionalità chiamata ‘Sleep Sensing’, basta tenere questo device sul comodino in camera, o comunque vicino al letto, per ottenere al risveglio un approfondimento sul sonno della notte precedente (basterà chiedere "Ehi Google, come ho dormito?"). Dietro a questa funzionalità si trova la tecnologia Motion Sense, che permette al Nest Hub di analizzare il modo in cui la persona vicina sta dormendo, monitorando i suoi movimenti e come respira. Questa analisi viene fatta da un radar a bassa energia Soli, senza l’utilizzo della fotocamera dello smart display o di accessori da indossare. Secondo Google, questa tecnologia può anche aiutare a rilevare disturbi del sonno come la tosse. E’ possibile QUI scoprire meglio come funziona l’analisi del sonno avanzata con Nest Hub di 2a generazione.