A scuola c’è sempre chi cerca nuovi metodi per copiare e barare nei test, e la tecnologia spesso aiuta. Se circa sei anni fa erano gli smartphone in grado di connettersi ad internet per cercare informazioni ad essere utili, il 2015 è stato l’anno dell’avvento degli smartwatch, apparentemente degli orologi ma intelligenti, che potrebbero passare inosservati agli occhi di un professore poco esperto di tecnologia. Le scuole stanno ora iniziando a prendere provvedimenti, come ad esempio l’università Kyoto University in Giappone ha deciso che dal 2016 gli studenti non potranno presentarsi agli esami di ammissione indossando l’orologio, nemmeno un modello classico.
L’ateneo nipponico è solo l’ultimo in ordine cronologico a introdurre il divieto. Ci sono altre scuole in tutto il mondo che hanno vietato gli smartwatch durante i test, ma quella di Kyoto potrebbe essere la prima università ad aver imposto il divieto di tutti gli orologi.
Gli smartwatch iniziano ad essere un prodotto popolare, con la concorrenza tra produttori che sta facendo calare i prezzi, e oggi anche meno anche di 200 euro di puo’ indossare al polso uno smartwatch che si collega ad internet per googlare qualcosa oppure per servire come archivio di appunti.
Era quindi immaginabile la presa di posizione delle scuole del mondo, perchè non sempre gli smartwatch sono distinguibili dagli orologi tradizionali a colpo d’occhio. Pertanto, al fine di non perdere tempo e controllare ogni singolo orologio indossato dagli studenti che si apprestano ad un esame, meglio vietare ogni forma di orologio.
L’università di Southampton nel Regno Unito permette agli studenti concede di avere l’orologio al loro fianco, ma il dispositivo, sia smart che tradizionale, deve essere messo in un sacchetto di plastica trasparente e quindi puo’ essere lasciato sulla scrivania in modo che possono essere utilizzati solo per guardare l’ora.
All’università australiana del Nuovo Galles del Sud, invece, gli orologi vanno inseriti in un sacchetto trasparente da mettere sotto la sedia, mentre nell’università di Chieti e Pescara i sacchetti con gli orologi vengono ritirati prima dell’esame e restituiti all’uscita.
L’Università di Kyoto, nel 2011, è stata al centro di un grosso scandalo: un ragazzo di 19 anni in prova d’esame d’ingresso ha usato uno smartphone per ottenere risposte alle domande d’esame da internet. La polizia lo ha in seguito arrestato.
Cosa ne pensate di queste prese di posizione delle università riguardo l’indossare gli smartwatch durate i test?