Stretta in arrivo per i siti per adulti: ecco le proposte di legge che sono state presentate alla Camera e al Senato
In futuro l’accesso ai siti a luci rosse non sarà così facile come adesso. Si va verso l’introduzione di meccanismi più stringenti che imporranno agli utenti di dimostrare di avere più di 18 anni per poter fruire dei contenuti video. Ad inaugurare questo giro di vite sono stati diversi stati americani, che hanno deciso di introdurre politiche più stringenti nella fase di verifica dei requisiti anagrafici di coloro che visitano siti a luci rosse.
In forza delle nuove disposizioni, gli utenti saranno costretti a dover fornrie una prova inconfutabile della loro maggiore età, trasmettendo via email la copia della propria carta di identità. Al momento gli unici stati che hanno introdotto queste restrizioni sono Indiana, Idaho, Kansas, Kentucky e Nebraska. Una delle piattaforme più famose si è gia attivata per bloccare gli accessi negli Stati che hanno introdotto le nuove limitazioni.
Anche in Italia le cose sembrano muoversi in tal senso dopo la presentazione di una proposta di legge bipartisan volta a tutelare l’integrità morale e psichica dei minori soprattutto in relazione all’accesso ai siti per adulti. L’obiettivo della proposta di legge sarà quello di «regolamentare l’uso dei social network» e «introdurre un’età minima» esattamente nel solco di quanto già avviene per conseguire la patente di guida, per bere alcolici o per fumare.
Verrà imposto alle piattaforme che gestiscono i siti a luci rosse di dotarsi degli strumenti appositi per «verificare l’età degli utenti», in base alle indicazioni dell’Agcom e che «i contratti con i fornitori di servizi della società dell’informazione conclusi da minori di quindici anni sono nulli».
Nelle ultime settimane sono fioccate le proposte di legge per applicare restrizioni all’accesso a questi siti. Uno dei promotori è stato Carlo Calenda, che punta alla «tutela dei minori nella fruizione dei servizi di comunicazione elettronica». Va menzionata anche la proposta giunta da un deputato del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, che mira a frenare l’utilizzo dei videogiochi da parte degli under 12. Altre proposte in arrivo mirano a reprimere due fenomeni che riguardano il mondo dei social come il pullare di “baby influencer” e la condivisione sui social media di contenuti che hanno come oggetto i propri figli.
In un’epoca in cui la condivisione e la pubblicazione dei propri video privati ormai è diventato un modo quasi irrinunciabile per comunicare a tal punto da diventare quasi una dipendenza per ottenere condivisioni e link, le istituzioni si stanno attivando per porre un freno al cosiddetto Oversharing che imperversa in rete. In futuro anche lo sharenting, il fenomeno in cui i genitori condividono online foto, video e informazioni personali sui propri figli, verrà limitato con sanzioni pesanti per chi viola le regole.
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