Bisogna selezionare attentamente le foto da condividere con le altre persone, evitando di rivelare dati o comportamenti abituali mettendo a rischio la nostra privacy
Non vi è alcun dubbio sul fatto che i social media rappresentino delle risorse eccellenti per rimanere in contatto con amici e familiari, facilitando la comunicazione e condividendo momenti importanti della propria vita. Ma è proprio in questa condivisione di momenti importanti che risiedono quei rischi cibernetici che, purtroppo, passano ancora inosservati a molti internauti o vengono costantemente sottovalutati.
Dopotutto, il tempo dedicato ad andare su Facebook, Instagram e piattaforme simili rappresenta qualche minuto di riposo nella nostra frenetica routine quotidiana, quindi è comprensibile che gli utenti dimentichino le pratiche di sicurezza e finiscano per mettere in atto alcuni comportamenti ingenui come quello di condividere o inviare proprie foto ad utenti che non si conoscono.
Le foto che svelano le nostre abitudini quotidiane
Si scopre che, per quanto sia difficile da credere, una semplice foto pubblicata sul proprio profilo può servire come strumento per un criminale informatico per truffarti. Spesso condividiamo più informazioni di quanto dovremmo sui social media e, sulla base della raccolta, analisi e studio di tali informazioni, un criminale è in grado di scoprire tutti i tipi di dettagli su una potenziale vittima. Può conoscere nostri gusti personali, i nostri spostamenti quotidiani, la squadra di calcio preferita, quel ristorante che visitiamo settimanalmente. Insomma, il nostro profilo Facebook non fa altro che rivelare chi siamo e cosa facciamo.
Questo, ovviamente, per non parlare dei tragici episodi in cui i genitori finiscono per coinvolgere familiari o amici in questo pasticcio. Una semplice foto dei propri figli in uniforme scolastica rivela esattamente quale scuola frequentano: qualcosa di molto pericoloso poiché ci sono criminali disposti a commettere crimini efferati. Inoltre, carte e documenti dall’aspetto innocuo possono rivelare indirizzi, numeri di telefono, e-mail e altre informazioni che, se compilate, facilitano la frode e il furto di identità. Insomma, finiamo per essere noi stessi i responsabili della fuga di dati che ci mettere in pericolo.
I comportamenti che facilitano la clonazione
Oltre a rivelare piccoli dettagli di informazioni personali che consentono ai criminali informatici di mettere insieme un vero e proprio “puzzle” delle loro vittime, è anche normale che gli utenti di Internet disattenti, nonostante gli effetti di questo atteggiamento nella foga del momento, pubblichino foto di nuovi acquisti, biglietti di concerti o destinazioni di viaggio. Addirittura molte persone si fanno fotografare con la propria carta di credito in mano.
Bisogna sapere che anche il cybercriminale fa parte di quel gruppo selezionato di presunti amici che spiano i nostri comportamenti. Magari è proprio colui che copierà i dati numerici della carta e la clonerà alla velocità della luce. Il vero guaio è quello di pubblicare senza pensare. Pertanto, prima di pubblicare una foto sui social media, bisogna valutare se questa stessa foto rivela dei particolari che vorremmo rimanessero segreti. Evitiamo di postare foto che svelano le nostre abitudini di vita, di spostamento o di acquisto. Evitiamo anche di postare foto che ritraggono luoghi importanti della nostra casa dove teniamo quadri o oggetti di valore. Potrebbero diventare strumenti nelle mani di malintenzionati che potrebbero ritorcersi contro di noi.