Google dedica il suo doodle in homepage nella giornata di mercoledi’ 26 aprile 2017 alla navicella spaziale Cassini della NASA nel giorno in cui inizia una serie di esplorazioni tra Saturno e i suoi anelli.
Sviluppata dalla NASA in collaborazione con l’ESA (l’agenzia spaziale europea) e con l’ASI (l’agenzia spaziale italiana), la sonda Cassini è il meglio della tecnologia spaziale del XX secolo, composta di due componenti: un orbiter (Cassini) e una sonda secondaria (Huygens). Il 25 dicembre 2004 la sonda Huygens si è separata dalla nave madre e si è diretta verso la principale luna di Saturno, Titano. Il 14 gennaio 2005 Huygens è scesa nell’atmosfera del satellite e durante la corsa ha raccolto dati sull’atmosfera, immagini della superficie, rumori dall’ambiente circostante.
Tra aprile e settembre 2017, la sonda inizia una serie di ‘acrobazie cosmiche’ tra Saturno e i suoi anelli come parte del "Gran Finale" della propria missione, al fine di offrire agli studiosi un aspetto senza precedenti del secondo pianeta più grande del nostro sistema solare. Cassini aiuterà cosi’ gli scienziati a saperne di più sulle origini, sulla massa e sull’età degli anelli di Saturno, oltre che sui misteri di questo ‘gigante gassoso’ come viene definito per via del fatto che la maggior parte della propria massa è presente sotto forma di gas (oppure gas compresso in uno stato liquido). Oltre a Saturno, il sistema solare presenta tre altri giganti gassosi: Giove, Urano e Nettuno. A differenza dei pianeti rocciosi, questi non hanno una superficie ben definita.
Sul sito della NASA riguardo la fine della missione di Cassini si legge: Dopo quasi 20 anni nello spazio, la nave spaziale Cassini della NASA inizia il capitolo finale della sua notevole storia di esplorazione: il suo Gran Finale. Tra aprile e settembre 2017, Cassini intraprenderà una serie audace di orbite che sono, in molti modi, come una missione totalmente nuova. Dopo un ultimo salto sulla luna di Saturno, Cassini salterà sugli anelli ghiacciati del pianeta e inizierà una serie di 22 immersioni settimanali tra il pianeta e gli anelli. Nessuna altra missione ha mai esplorato questa regione unica. Ciò che impariamo da queste orbite finali contribuirà a migliorare la nostra comprensione di come i pianeti giganti – e i sistemi planetari ovunque – si formano e si evolvono. Sulla orbita finale, Cassini si immergerà nell’atmosfera di Saturno, restituendo alla fine una scienza nuova e unica. Dopo aver perso il contatto con la Terra, la navicella spaziale si brucerà come un meteore, diventando parte del pianeta stesso."
Il Gran Finale di Cassini "è molto di più che l’immersione finale del veicolo spaziale in Saturno" spiega la NSA, secondo cui "questo evento drammatico è la pietra miliare di sei mesi di esplorazione audaci e di scoperta scientifica… E quei sei mesi sono il capitolo finale emozionante di un viaggio storico di 20 anni. A volte, la navicella navigherà il bordo interno degli anelli; In altre occasioni, i bordi esterni dell’atmosfera. Mentre il team della missione è fiducioso, dei rischi sono compresi, e potrebbero ancora esserci sorprese. È il genere di avventura audace che poteva essere intrapresa solo alla fine della missione."
Nel corso di questa fase finale della sua missione, Cassini andrà ad aggiungere altre fotografie di Saturno e dei suoi anelli alla galleria fotografica già esistente. Cassini ha recentemente rivelato alcuni segreti della gelida luna di Saturno, Enceladus, il sesto satellite naturale di Saturno in ordine di grandezza. Tra le recenti scoperte, anche le condizioni favorevoli alla vita. Chissà cosa questa sonda potrà ancora scoprire nel capitolo finale della sua missione. Le immagini finali di Cassini saranno inviate sulla Terra fino al suo ultimo ‘salto spaziale’ nell’atmosfera del pianeta, spedendo nuovi dati in tempo reale. Le misure chiave provenienti dal suo spettrometro di massa, che analizzerà l’atmosfera di Saturno, racconteranno la sua composizione fino a quando il contatto verrà perso.
La navicella ha iniziato il suo viaggio di 2,2 miliardi di miglia di distanza 20 anni fa e si trova nell’orbita di Saturno dal 2004, risultando la quarta sonda ad averlo visitato – prima erano passate Pioneer 11 e Voyager 1 e 2. Entro la fine di quest’anno, Cassini verrà disattivata e diventerà parte di Saturno quando scomparirà nell’atmosfera del pianeta.
Perché chiudere la missione? Entro il 2017, Cassini avrà trascorso 13 anni in orbita intorno a Saturno, dopo un viaggio di sette anni dalla Terra. La nave spaziale è ormai a corto di carburante utilizzato per regolare il suo corso. Se non verrà spenta, ha spiegato la NASA, gli operatori della missione non potrebbero piu’ controllare la navicella. Le due lune di Saturno, Enceladus e Titan, hanno catturato notizie durante il passato decennio, dato che i dati di Cassini hanno rivelato il loro potenziale per contenere ambienti abitabili – o almeno "prebiotici". Per evitare l’improbabile possibilità che Cassini possa scontrarsi con una di queste lune, è stato deciso di far bruciare in modo sicuro la nave spaziale nell’atmosfera di Saturno, come fosse un meteore. Questo assicurerà che Cassini non potrà contaminare eventuali studi futuri sull’abitabilità e la vita potenziale su quelle lune.
Cassini ha un’altezza di 7 metri, una larghezza di 4 metri, ed un peso di 6 tonnellate (orbiter, sonda Huygens e propellente nel complesso). La sonda ha un’antenna parabolica larga circa 4 metri, un’asta-magnetometro lunga 13 metri, 22.000 connessioni elettriche, 12 chilometri di cavi elettrici, 82 unità di riscaldamento a radioisotopi, 16 motori di assetto a idrazina, e la maggior parte dei sistemi ha un analogo sistema di riserva, per minimizzare le probabilità di guasti.
Cassini prende il nome dall’astronomo italiano Gian Domenico Cassini che, verso la fine del Seicento, ha avuto un importante ruolo nello studio di Saturno e dei suoi anelli. Il lander Huygens prende il nome dall’astronomo olandese del XVII secolo Christiaan Huygens che ha scoperto Titano utilizzando il proprio telescopio.
Il doodle che Google dedica il 26 aprile 2017 alla Cassini è realizzato da Nate Swinehart e mostra l’animazione della sonda che, armata di macchina fotografica alla mano, inizia a farsi dei selfie e scatta foto a Saturno.
Qui sotto potete vedere il doodle finale oltre ad un concept iniziale.