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Lo smartphone per monitorare la Depressione: lo Studio

I dati raccolti dai sensori di uno smartphone potrebbero un giorno essere in grado di dire se una persona soffre di sintomi di depressione. E’ quanto rivela lo studio pubblicato sul Journal of Medical Internet ResearchTracciando l’utilizzo medio quotidiano del telefono e registrando i dati GPS, gli scienziati dicono di essere stati in grado di identificare le persone con sintomi depressivi con un alto livello di precisione.

La depressione è una delle condizioni di salute mentale più comuni negli Stati Uniti. Nel 2012, circa 16 milioni di adulti – o il 6,9 per cento di tutti gli adulti degli Stati Uniti – hanno vissuto almeno un episodio di depressione. È per questo che trovare nuovi modi per tracciare i pazienti è così importante.

Come riportato da The Verge, sfruttare i sensori del telefono potrebbe essere un metodo che aiuta a identificare le persone che sono a rischio di depressione, ed assicurare ai pazienti di ricevere trattamenti più rapidamente, ha detto David Mohr, uno scienziato del comportamento presso la Northwestern University e co-autore dello studio.

Mohr suggerisce che molte persone depresse cercano di nascondere agli altri il loro stato durante la giornata, anche solo con un sorriso. Ma i dispositivi cellulari possono fornire misurazioni oggettive, come anche l’analisi del disturbi del sonno, o quanto tempo si passa sul divano (tramite gli spostamenti rilevati dal GPS), due altri tratti distintivi della depressione.

Nell’uso quotidiano dello smartphone, per esempio, rivela lo studio, l’utilizzo medio giornaliero per le persone depresse è stato di circa 68 minuti, ma per le persone non depresse circa 17 minuti. I ricercatori non hanno tracciato come i soggetti utilizzavano i loro telefoni, ma hanno solo calcolato il tempo in cui hanno interagito con i dispositivi.

Mohr sospetta che coloro che hanno trascorso la maggior parte del tempo interagendo con i loro telefoni non avevano tanto di cui parlare con gli amici o la famiglia, ed erano invece impegnati con la navigazione sul web o con i giochi.

"La gente è probabile che, quando utilizza il proprio telefono, evita di pensare a cose che sono preoccupanti, sensazioni dolorose o rapporti difficili", ha detto. "E’ un comportamento di ‘evitamento’ che si riscontra nella depressione."

Oltre a misurare i sintomi depressivi dei soggetti con un inventario diagnostico standardizzato, gli autori dello studio hanno messo a punto un’applicazione Android, chiamata Purple Robot, che memorizza e inoltra i dati raccolti dalla maggior parte dei telefoni cellulari su cui viene installata. L’app è stata installata su 40 smartphone di altrettante persone che hanno partecipato allo studio per due settimane. I dati raccolti da questa app e in questi quindici giorni hanno permesso di ottenere i risultati dello studio. Alla fine, i ricercatori hanno selezionato solo 28 soggetti per l’analisi approfondita dei dati raccolti. 14 persone su 28 sono state ritenute ‘a rischio depressione’.

Nel complesso, il modello che gli scienziati hanno sviluppato è stato in grado di identificare le persone con sintomi depressivi con una precisione dell’87 per cento. La scoperta "suggerisce che i dati dei sensori del telefono possono essere utilizzati per identificare i comportamentali della depressione", dice Mohr.

Al momento, viste le piccole dimensioni dello studio, questo metodo non è ancora pronto per essere ritenuto valido al cento per cento. Servono ulteriori test.

Simone Ziggiotto

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