Samsung potrebbe scegliere Bing al posto di Google come motore di ricerca predefinito nei suoi dispositivi mobili

Secondo indiscrezioni, Samsung pare che sia attratta dai progressi che Microsoft ha fatto nel suo motore di ricerca grazie all'integrazione dell'IA di OpenAI al punto che potrebbe scegliere Bing al posto di Google come motore di ricerca predefinito nei suoi dispositivi mobili.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Samsung Electronics potrebbe cambiare motore di ricerca predefinito nei suoi dispositivi mobili e scegliere Bing di Microsoft al posto di Google. Per ora nulla di ufficiale, solo indiscrezioni che provengono da un rapporto del The New York Times. Da quando appreso, l’azienda sudcoreana pare che sia attratta dai progressi che Microsoft ha fatto in Bing grazie all’integrazione nel suo motore di ricerca dell’intelligenza artificiale di OpenAI

E’ giusto ricordare che sui dispositivi Android gli utenti finali hanno la possibilità di scegliere il motore di ricerca che preferiscono, impostandone uno diverso rispetto a quello predefinito. Questa scelta però solo pochi utenti la fanno e, quindi, alla fine si ritrovano ad utilizzare il motore di ricerca predefinito. Per questo motivo l’ipotesi che Samsung possa impostare un motore di ricerca alternativo a Google sta facendo notizia. Inoltre, pare che le indiscrezioni abbiano allarmato gli investitori di Alphabet Inc. al punto che il valore delle azioni dell’azienda che fa capo a Google è sceso fino al 4%, secondo un rapporto di Reuters.

E’ difficile credere che Samsung possa arrivare a scegliere di impostare nei suoi dispositivi mobili un motore di ricerca alternativo a Google, considerato il forte legame tra le due aziende. E’ pur vero che Samsung non ha alcuna esclusiva con Google e, anzi, l’azienda sudcoreana ha una collaborazione anche con Microsoft. Va anche considerato che Google è abituata a pagare per poter rendere il suo motore di ricerca quello predefinito sui dispositivi mobili, come già fatto in passato anche con Apple. E’ altrettanto vero che Bing ha fatto dei progressi negli ultimi mesi che poche persone si sarebbero aspettate, forse nessuna. Progressi fatti grazie all’integrazione in Bing dell’intelligenza artificiale di OpenAI, l’organizzazione supportata economicamente da Microsoft per sviluppare nuove tecnologie basate sull’IA, tra cui il tanto discusso ChatGPT. Microsoft ha deciso di integrare l’IA di OpenAI non solo nel suo motore di ricerca Bing ma anche nel suo browser web Edge, oltre che in altri suoi prodotti e servizi tra cui Skype e Windows 11.

Google non è comunque in un angola ferma a guardare la concorrenza innovarsi. All’inizio di quest’anno, forse per tranquillizzare i suoi investitori dopo gli annunci di Microsoft riguardo l’integrazione dell’IA nei suoi prodotti e servizi, l’azienda di Mountain View ha rivelato di essere impegnata nello sviluppo di Bard, un suo progetto di intelligenza artificiale generativa attualmente in sviluppo ma già aperto in beta agli utenti statunitensi che desiderano testarne le capacità. Google ha già annunciato di avere l’intenzione di rendere Bard più ampiamente disponibile al pubblico nelle prossime settimane, con l’obiettivo a lungo termine di integrare le capacità di Bard proprio nel motore di ricerca Google: "queste nuove funzionalità AI inizieranno presto a essere implementate su Ricerca Google" sono le parole che Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet, ha condiviso lo scorso febbraio.

Bard, da come è stato presentato, sembra però essere un progetto ambizioso, complesso e grande al punto che potrebbe non essere disponibile in un prodotto o servizio finale di Google nel breve periodo. Non sorprende, dunque, che Google possa essere impegnata nello sviluppo di nuove funzionalità alimentate dall’intelligenza artificiale solo per aggiornare il suo motore di ricerca e arrivare ad offrire in questo servizio una nuova esperienza di ricerca molto più personalizzata per il singolo utente finale rispetto a quella offerta oggi. 

Samsung è il produttore di smartphone che ha registrato il maggior numero di spedizioni nel primo trimestre del 2023 registrando una quota di mercato del 22%, secondo i dati preliminari dell’ultimo rapporto di Canalys pubblicato il 18 aprile 2023, seguito al secondo posto da Apple (21% di quota), da Xiaomi (11%) e da Oppo (10%). Considerato quindi il bacino di utenti su cui può contare l’azienda sudcoreana, l’eventuale passaggio a Bing come motore di ricerca predefinito sui dispositivi mobili Samsung sarà di non poco conto. 

Per il momento solo indiscrezioni. Il tempo ci dirà che cosa Samsung deciderà. Nel frattempo, è possibile leggere QUI come porvare il nuovo Bing.

Il rapporto completo del The New York Times è disponibile all’indirizzo www.nytimes.com/2023/04/16/technology/google-search-engine-ai.html

Impostazioni privacy