Cosa possiamo aspettarci negli anni a venire dagli assistenti digitali? Dalla diffusione iniziale nel 2011, oggi conosciamo Alexa di Amazon, l’Assistente Google (ex Google Now), Cortana di Microsoft, Bixby di Samsung, Siri di Apple tra i piu’ popolari. Oggi le persone effettuano miliardi di richieste ogni settimana al proprio assistente, o ai propri assistenti se ne usano piu’ di uno, chiedendo di "riprodurre una canzone", di "inviare un messaggio", di "impostare un promemoria", di "controllare il mio calendario", se "domani nevicherà?", se "c’è traffico per andare al lavoro?" e tante altre cose. Ora, in un editoriale pubblicato sul blog di Samsung, Adam Cheyer, CTO of Viv Labs di Samsung Electronics, ha fatto le sue previsioni e confronti rispetto allo stato attuale circa l’utilità e la diffusione dei ‘digital assistant’ dal 2019. Secondo Cheyer, per quanto siano popolari e utili come sono diventati oggi, gli assistenti non sono ancora "importanti" a livello di web o dell’ecosistema di app per dispositivi mobili, scenario che pero’ sta iniziando a cambiare.
Secondo Cheyer, gli utenti avranno prossimamente a disposizione un assistente in grado di fare "50mila cose" invece di "50.000 assistenti" oggi disponibili, gli strumenti e le piattaforme di sviluppo saranno molto più potenti, gli assistenti passeranno dal "sapere" al "fare" e trasformeranno l’esperienza di uso delle auto.
1. Gli utenti avranno un Assistente invece di 50.000 assistenti
Se oggi la maggior parte dei popolari assistenti gestiscono richieste di un set limitato di servizi integrati come gli esempi sopra riportati, quando si tenta di accedere ad un servizio da uno sviluppatore di terze parti le cose si fanno piu’ complicate: bisogna anteporre alla richiesta il nome del fornitore di servizi e quindi utilizzare il set di comandi specifico che è in grado di gestire. Esempio "Assistente, chiedi a [nome servizio] di fare [comando supportato]". Secondo Cheyer, per gli utenti puo’ essere difficile ricordare decine di migliaia di nomi di fornitori di servizi e rispettivi comandi diversi, quindi questo modello puo’ andare bene ora ma non potrà andare bene in futuro quando i servizi disponibili tramite gli Assistenti saranno di piu’.
"Come utente, voglio un Assistente che possa fare 50.000 cose, non 50.000 Assistenti diversi che hanno ciascuno la propria esperienza" ha detto Cheyer, secondo cui dal 2019 le esperienze offerte dagli Assistenti si sposteranno verso un’interfaccia integrata più semplice, in cui è possibile chiedere ciò che si desidera nel modo desiderato e interagire in modo più naturale con i servizi forniti da terze parti. Con l’avvento di questa previsione, Cheyer ritiene che gli utenti avranno un’esperienza molto più efficiente e personalizzabile e i fornitori di servizi avranno un canale più scalabile per ricevere richieste rilevanti di servizi.
2. Gli strumenti e le piattaforme di sviluppo saranno molto pi๠potenti
Oggi, quando uno sviluppatore aggiunge servizi ad un Assistente non ha accesso a tutte le funzionalità dell’Assistente che vuole supportare rispetto a quelle a cui ha accesso la società che gestisce l’Assistente stesso, pertando c’è della disparità tra la grande società dietro l’Assistente e gli sviluppatori di terze parti. Questi ultimi possono avere accesso solo a semplici strumenti basati sul web che forniscono analisi di base del linguaggio naturale, modelli di risposta semplici e non molto altro.
A partire da quest’anno, secondo Cheyer, gli sviluppatori avranno accesso a piattaforme e strumenti in grado di offrire più funzionalità rispetto ad oggi. Oltre alla ricca comprensione del linguaggio naturale, le piattaforme offriranno funzionalità quali machine learning per le preferenze degli utenti, gestione di dialoghi contestuali, esperienze multi-dispositivo e multi-lingue adattabili, e le più avanzate includeranno la generazione di codice creata automatica mediante l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI), consentendo agli sviluppatori di gestire più rapidamente una vasta gamma di casi d’uso con meno codice da scrivere e mantenere.
3. Gli assistenti passano da
Se oggi la maggior parte degli Assistenti oggi sono principalmente usati per recuperare informazioni o rispondere a domande, Cheyer prevede che dal 2019 vedremo gli Assistenti iniziare ad essere in grado non solo di rispondere alle domande ma anche di eseguire attività per conto dell’utente. In realtà già oggi gli Assistenti sono in grado di ordinare biglietti, inviare fiori, effettuare prenotazioni ai ristoranti e molto altro ancora, tutto attraverso un’esperienza multi-dispositivo di conversazione, senza mai dover digitare su un’app o su un sito web, ma in futuro per Cheyer potranno fare molte piu’ cose per conto dell’utente. Ad esempio, attraverso sistemi di pagamento integrati e standard Internet come OAuth, gli Assistenti saranno in grado di completare le transazioni end-to-end, senza mai lasciare l’esperienza offerta all’utente.
4. Gli assistenti trasformeranno la Car Experience
Gli assistenti vengono oggi utilizzati in auto principalmente per inviare messaggi di testo, effettuare chiamate telefoniche, riprodurre musica e per avviare la navigazione verso le destinazioni desiderate. Cheyer prevede che, con l’apertura dei loro ecosistemi, gli Assistenti inizieranno ad offrire di sviluppo più potenti, interazioni più naturali e funzionalità transazionali in-experience. Cheyer si aspetta che gli sviluppatori si riuniranno per offrire ai pendolari – un miliardo di ore vengono spese dai pendolari ogni anno negli Stati Uniti – ogni sorta di funzionalità utili e importanti attraverso esperienze di interazione libere da "mani e occhi". Anche ritenendo che non sia sicuro utilizzare siti web o app per svolgere funzioni durante la guida, secondo Cheyer un’interfaccia offerta da un Assistente potrebbe offrire funzionalità più interessanti alla portata degli utenti in auto.
Editoriale al completo disponibile all’indirizzo https://news.samsung.com/global/editorial-2019-predictions