Samsung Electronics ha negato l’accusa che la società intenzionalmente rallentata i suoi smartphone e altri dispositivi attraverso aggiornamenti software al fine di indurre i consumatori ad acquistare nuovi modelli piu’ recenti.
Samsung ha prontamente deciso di difendersi dall’accusa di obsolescenza pianificata in seguito i dubbi sorti dall’Antitrust italiana, l’Agcm, che ha deciso di prendere provvedimenti e indagare nei confronti di Apple e di Samsung ritenendo che le due società portino avanti pratiche commerciali scorrette volte "a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi".
Il colosso tecnologico sudcoreano, come riportato il 19 gennaio da Nikkei, ha voluto chiarire di non aver mai intrapreso azioni come da accuse suddette e ha promesso di cooperare pienamente con l’Agcm per provarlo.
"Samsung non fornisce gli aggiornamenti del software per ridurre le prestazioni del prodotto durante il ciclo di vita del dispositivo. Collaboreremo pienamente con l’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia per chiarire i fatti", ha detto Samsung in una dichiarazione rilasciata venerdì e riportata da Nikkei.
Sotto accusa ci sarebbero anche gli aggiornamenti software dei telefoni cellulari che non segnalano le possibili conseguenze dello stesso update e non forniscono sufficienti informazioni per mantenere "un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche".
Le polemiche attorno alla obsolescenza programmata – che è la pratica che molti produttori di dispositivi elettronici applicano per far rompere o limitare le prestazioni di un prodotto dopo un certo periodo di vita per incentivare l’acquisto di un nuovo prodotto o la riparazione di quello usato – sono nate dopo che Apple ha riconosciuto di aver introdotto aggiornamenti software per alcuni suoi dispositivi al fine di limitarne le prestazioni della GPU e della CPU per evitare riavvii e blocchi improvvisi dovuti al calo naturale delle performance di alcuni componenti, e in particolare le batterie che col tempo degradano. La società di Cupertino si è scusata e ha spiegato in una lettera rivolta ai propri clienti di aver deciso di imporre la limitazione al fine di allungare la vita dei dispositivi stessi. Apple ha anche attivato per tutto il 2018 un programma che prevede la sostituzione delle batterie vecchie ad un prezzo scontato di 50 dollari, aggiungendo che se il software del device rileva che la batteria è in condizioni buone tali da non compromettere l’esperienza d’uso del prodotto allora le limitazioni delle performance non vengono attivate.
Anche se a voce il dubbio che Samsung e altri produttori applichino tecniche di obsolescenza pianificata al fine di incentivare le sostituzioni dei prodotti vecchi con nuovi modelli in realtà il colosso sudcoreano non è mai stato formalmente accusato di tale pratica.
Come ricordato da Nikkei, il business degli smartphone Samsung ha contribuito in modo importante agli utili della società nel 2014, rappresentando più della metà dei suoi profitti operativi, ma i guadagni sono diminuiti dal 2015 principalmente a causa della saturazione del mercato in sempre piu’ paesi e alla sempre piu’ forte concorrenza soprattutto dai marchi cinesi. Samsung Electronics nonostante il calo del business degli smartphone negli ultimi trimestri, tuttavia, puo’ contare sull’ottimo andamento del business dei semiconduttori grazie alla crescita della domanda di processori di memoria. Nelle sue previsioni per il quarto trimestre del 2017, Samsung ha previsto di registrare un utile operativo consolidato di circa 14 miliardi di dollari e entrate dalle vendite di circa 61 miliardi di dollari con entrate consolidate per l’intero anno 2017 di 223 miliardi di dollari e un utile operativo consolidato di circa 45,9 miliardi di dollari.
Accuse di obsolescenza pianificata a parte, il piu’ grande caso negativo che ha visto Samsung Electronics coinvolta è stato nel 2016 quando la società si è trovata a dover ritirare dal mercato tutti i Galaxy Note7 venduti perchè rischiavano di esplodere o incendiarsi.
Nel frattempo, Samsung resta concentrata sul suo prossimo grande lancio: il Galaxy S9. Questo smartphone è atteso al debutto il mese prossimo al Mobile World Congress a Barcellona e dovrebbe arrivare come aggiornamento non molto importante del Galaxy S8. Galaxy S9 è atteso con display Super AMOLED Infinity curvo con risoluzione QuadHD+, fotocamera posteriore con tecnologia Super Speed Dual Pixel da 12MP con OIS F1.5/F2.4), fotocamera frontale da 8MP con autofocus, stereo speakers by AKK con auricolari AKG inclusi, certificazione IP68 per resistenza ad acqua e polvere, scanner dell’iride, 4GB di RAM e 64GB di storage, supporto per la ricarica wireless tramite pad e chipset Exynos 9810 o Snapdragon 845 a seconda del mercato di destinazione.
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