Samsung ha pagato per avere lo spazio pubblicitario di una intera pagina nei giornali piu’ importanti americani dove pubblicare una lettera di scuse per quanto accaduto con il Galaxy Note 7, il phablet ritirato dal mercato per colpa di piu’ esplosioni verificatesi.
Samsung è stata criticata moltissimo per come ha gestito il caso dei Galaxy Note 7 esplosi, anche se non sono mancati personaggi pubblici come il noto Jimmy Fallon che hanno piu’ volte cercato di sdrammatizzare facendo battute. Gli analisti piu’ quotati, invece, ritengono che l’azienda avrà bisogno di lavorare molto duramente per ricostruire la fiducia dei consumatori.
La società ha già detto che intente concentrarsi per tutto il 2017 su cosa fare per ritrovare la fiducia persa dei consumatori, e un primo passo verso questo obiettivo pare sia proprio aver pagato per la pubblicazione di un annuncio di scuse a tutta pagina nei tre maggiori quotidiani americani di carta stampata – The New York Times, il Wall Street Journal e il Washington Post.
Lettera Samsung di scuse per il Galaxy Note 7
L’annuncio, pubblicato nelle edizioni di Lunedi’ 7 novembre 2016, è in realtà una lettera aperta scritta da Samsung e rivolta principalmente ai clienti di lingua inglese, e viene firmata da Gregory Lee, che è il presidente e CEO di Samsung Electronics in North America.
"Un importante principio della nostra missione è di offrire la sicurezza e la qualità best-in-class. Di recente, siamo venuti meno a questa promessa. Per questo siamo veramente dispiaciuti" Samsung scrive nella lettera, aggiungendo che si sta lavorando per cercare di capire l’origine del problema – o dei problemi – che ha afflitto lo smartphone: "stiamo riesaminando tutti gli aspetti del dispositivo, compreso tutto l’hardware, il software, la produzione e la struttura complessiva della batteria. Lavoriamo il più rapidamente possibile, ma prenderemo il tempo necessario per ottenere le risposte giuste" ha detto Lee.
Samsung nella lettera sottolinea quindi di essere impegnata a capire perchè il Galaxy Note 7 esplodeva. Che la colpa non era della batteria è stato accertato nel momento in cui anche i modelli venduti sono stati scambiati con unità con nuove batterie ritenute sicure hanno iniziato ad esplodere. Samsung ha quindi deciso di fermare la produzione e non vendere piu’ Galaxy Note7. Alcuni sostengono che il problema riguarda un difetto nel circuito di alimentazione o un problema con il software che controllava male lo stato di carica della batteria, oppure ancora è stato ipotizzato che la batteria era troppo grande rispetto allo spazio interno, non lasciando spazio al calore di dissiparsi correttamente.
Samsung nella lettera ha trattato anche la recente decisione di richiamare più di 2,8 milioni di lavatrici negli Stati Uniti a causa di un potenziale problema di sicurezza. "Siamo grati per il vostro continuo sostegno e di nuovo, siamo davvero dispiaciuti", ha dichiarato Lee.
Per il momento non si sa se Samsung abbia in programma di acquistare spazi pubblicitari anche nei principali giornali cartacei di paesi al di fuori degli Stati Uniti per pubblicare una simile lettera di scuse. Forse non Italia, dove lo smartphone non ha nemmeno iniziato ad essere venduto per via del primo richiamo e poi della sospensione della produzione.
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