Samsung quando ha presentato il Galaxy Note7 ha presentato quello che è il suo primo smartphone con uno scanner dell’iride, ed ora è stato rivelato da DJ Koh, presidente della divisione mobile di Samsung, che l’intenzione della società è di portare la tecnologia anche sui telefoni di fascia media futuri del produttore sudcoreano, una volta che i costi per implementare il sensore si abbasseranno.
Premesso che non c’è da aspettarsi di vedere nuovi smartphone Samsung di fascia media con uno scanner dell’iride in tempi brevi, presumibilmente dovra’ passare almeno un anno, il tempo necessario per Samsung di coprire un anno di vendite e farsi i propri conti di quanto ha speso per la tecnologia e quanto interesse i consumatori e sviluppatori avranno nell’utilizzarla. Per fare in modo di avere la tecnologia sui telefoni di fascia media (300-500 euro), Samsung dovrà abbattere i costi per la produzione del sensore, che ad oggi pare siano elevati – se il costo di produzione è elevato, Samsung di conseguenza deve alzare il costo finale dello smartphone per riuscire a guadagnare ma se il costo di un telefono classificato come ‘di fascia media’ è troppo elevato per quello che è in grado di offrire, gli acquirenti saranno logicamente pochi. Samsung dovrà riuscire quindi ad abbassare il costo per produrre lo scanner dell’iride, e a quel punto potrà implementare la tecnologia nei suoi telefoni di fascia media, proprio come avvenuto per il lettore di impronte digitali, che inizialmente era disponibile solo nei top di gamma ma col passare degli anni lo vediamo in sempre piu’ telefoni di media fascia.
"Grazie ad un continuo taglio dei costi progressivo, la scansione dell’iride potrà arrivare anche ai modelli di fascia media", ha aggiunto DJ Koh, come riportato da Sammobile. "Vi è la visione che Android è debole nella sicurezza rispetto al suo concorrente [iOS] e vogliamo espandere la sicurezza del software per superare questo preconcetto", ha detto DJ Koh durante un’intervista che è stata condotta dopo l’evento Unpacked 2016 a New York dove l’azienda sudcoreana ha svelato il Galaxy Note7.
Ad oggi, Samsung ha implementato uno scanner dell’iride in due suoi prodotti – lo smartphone Galaxy Note7 e il tablet Galaxy Tab Iris.
Mr. Koh ha rivelato che Samsung ha investito più di tre anni di tempo nello sviluppo della tecnologia, aggiungendo che la scansione dell’iride è la più sicura forma di autenticazione tra tutti i sistemi biometrici, anche delle impronte digitali. Questo perchè gli schemi dei vasi sanguigni dell’iride di ogni individuo sono più difficili da ottenere rispetto a delle impronte digitali, che vengono lasciate in molti oggetti che si toccano (bicchiere, vetri, ecc).
Il rappresentante di Samsung ha inoltre aggiunto che la società sta pensando di lasciare che gli sviluppatori di applicazioni di terze parti possano sfruttare lo scanner con delle API (non ancora disponibili), ed è in trattative con le banche per estendere la possibilità di autorizzare i pagamenti tramite il riconoscimento dell’iride, oltre al gia’ disponibile riconoscimento delle impronte digitali.
Lo scanner dell’iride nel Galaxy Note7 si può utilizzare per sbloccare lo smartphone, ed è in grado anche di riconoscere l’occhio se si indossano gli occhiali, a patto di tenere il sensore ad una distanza ravvicinata, e funziona sia con occhi di colore chiaro che scuro.