Oppo inaugura AndesBrain, suo primo centro dati green che utilizza energia da fonti rinnovabili al 100%

OPPO ha presentato il suo primo centro dati costruito mettendo la salvaguardia dell'ambiente al primo posto, dove non solo viene utilizzata energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili ma anche applica la tecnologia di raffreddamento ad immersione per migliorare l'efficienza energetica.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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In occasione della Giornata della Terra 2023, che si è celebrata il 22 aprile, Oppo ha annunciato l’inaugurazione dell’IDC Oppo AndesBrain (Binhaiwan Bay), il suo primo centro dati progettato proprio per ridurre le emissioni di carbonio e fare un investimento a lungo termine per la salvaguardia del pianeta Terra che ci ospita. In ottica di sviluppo sostenibile, questo data center rientra nell’impegno a lungo termine del brand di raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 in tutte le proprie attività.

IDC Oppo AndesBrain (Binhaiwan Bay)

In funzione dalla fine del 2022, il centro alimentato da fonti di energia rinnovabili al 100% viene impiegato dall’azienda non solo per la sicurezza dei dati ma anche l’informatica e lo sviluppo di algoritmi. Da quando è attivo, l’IDC Oppo AndesBrain ha utilizzato 6,176 gigawattora di energia rinnovabile, equivalenti ad una riduzione delle emissioni di 3.600 tonnellate di anidride carbonica. Inoltre, Oppo prevede di andare a risparmiare qualcosa come 30mila tonnellate di acqua ogni anno, grazie al sistema di raccolta dell’acqua piovana messo a punto nel centro dati al fine di raffreddare i sistemi interni.

Nell’IDC Oppo AndesBrain (Binhaiwan Bay) viene applicata la tecnologia di raffreddamento ad immersione per migliorare l’efficienza energetica

Nell’IDC Oppo AndesBrain (Binhaiwan Bay), l’azienda ha previsto l’utilizzo di un sistema di raffreddamento a immersione per i cluster di server GPU al posto di un più tradizionale sistema di dissipazione del calore di tipo meccanico, come ventole e condizionatori d’aria, che consumano energia ed emettono maggiori livelli di anidride carbonica. Nella pratica, i server vengono immersi in un liquido non conduttivo che toglie il calore generato durante il funzionamento dei server stessi. Questo liquido non è fermo ma si sposta all’interno di un circolo continuo per dare la possibilità al liquido riscaldato di raffreddarsi quando distante dai server che emettono calore prima di ritornare ad assorbire il calore e continuare così il suo viaggio. Inoltre, questo calore non viene sprecato: può essere riutilizzato per riscaldare aree del centro dati come il dormitorio o per fornire acqua calda.

Modello della piattaforma Oppo Cloud Carbon Emission Data

Oppo ha anche sviluppato una piattaforma per analizzare la quantità delle emissioni di CO2 che provengono dai servizi e dai server cloud che ha costruito in tutto il mondo. In questo modo, prima in Cina, suo paese d’origine, Oppo nel mese di luglio del 2022 ha iniziato a pubblicare con cadenza mensile i conteggi delle emissioni di CO2 che derivano dall’utilizzo da parte dei suoi clienti del suo servizio di cloud.

Nelle scorse settimane, Oppo ha pubblicato il suo "Climate Action Report: Climate Pledges and Low Carbon Development Strategy", un rapporto in cui presenta il proprio impegno a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio in tutte le sue attività globali entro il 2050.  

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