L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) italiano, di cui molte persone potrebbero essere venute a conoscenza nell’ultimo paio di anni in occasione della pandemia del Covid, in un suo report da poco pubblicato dalla rivista Pacing and Clinical Electrophysiology, è giunto alla conclusione che è necessario tenere una certa distanza tra iPhone 12 e dispositivi elettronici quali pacemaker e defibrillatori impiantabili, per evitare la ‘rara’ possibilità che il magnete presente nel telefono possa attivare l’ interruttore magnetico di questi dispositivi.
In particolare, nello studio viene descritto come, in rari casi, "se uno smartphone modello iPhone 12 viene tenuto a meno di un centimetro dal cuore il magnete presente in esso può attivare l’interruttore magnetico di pacemaker e defibrillatori impiantabili". E’ quindi "molto importante attenersi alle indicazioni fornite dai produttori di dispositivi medici e della Apple stessa secondo cui deve essere mantenuta una distanza di almeno 15cm tra un telefono cellulare e il dispositivo" si legge nella nota dell’ISS.
Di quale ‘magnete’ nell’iPhone 12 si tratta? Nel 2020, assieme con la serie di iPhone 12, Apple ha introdotto il sistema MagSafe su iPhone, che attraverso una serie di magneti disposti attorno alla bobina per la ricarica wireless dentro l’iPhone ha aperto la strada a nuovi accessori che si collegano facilmente, magneticamente, al telefono (come custodie, portafogli e battery pack). Ecco, questi magneti possono in alcuni rari casi diventare un problema per le persone che hanno pacemaker e defibrillatori impiantati nel corpo.
Lo studio dell’ISS era stato avviato un anno fa, dopo che Federica Censi, Giovanni Calcagnini, Eugenio Mattei, Graziano Onder del dipartimento di malattie Cardiovascolari, Endocrino-Metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità hanno pubblicato, nel febbraio 2021, una nota segnalando che alcuni dati presentati nella letteratura scientifica e ripresi poi dalla stampa non specializzata hanno portato alla luce la possibilità che il magnete utilizzato nello smartphone iPhone 12 di Apple potesse attivare l’interruttore magnetico presente nel defibrillatore, disattivando la funzione di shock necessaria in caso di aritmia ventricolare e impedendo di conseguenza al defibrillatore di applicare la terapia prevista in caso di aritmia.
Apple ha ritenuto opportuno sottolineare nelle istruzioni per l’uso che " Dispositivi medici come pacemaker e defibrillatori impiantati potrebbero contenere sensori in grado di reagire a magneti e radiofrequenze quando si trovano a stretto contatto. Per evitare potenziali interazioni con questi dispositivi, tieni il tuo iPhone e gli accessori MagSafe a una distanza di sicurezza dal dispositivo (a più di 15 centimetri di distanza, o più di 30 centimetri nel caso in cui si attivi la ricarica in modalità wireless)".
L’ISS è stato il primo a valutare in laboratorio l’interferenza magnetica dell’iPhone 12 e dei suoi accessori MagSafe su un campione rappresentativo dell’attuale mercato italiano di pacemaker e defibrillatori impiantabili, incluso il defibrillatore sottocutaneo. Inoltre, per la prima volta, i fenomeni di interferenza magnetica sono stati accuratamente correlati ai livelli di campo magnetico misurati attorno all’iPhone 12. I ricercatori hanno valutato i pacemaker e i defibrillatori impiantabili dei principali produttori mondiali (Abbott, Biotronik, Boston Scientific, Medico, Medtronic, Microport), utilizzando un simulatore di battito cardiaco. I risultati hanno mostrato che, in alcuni casi, il magnete presente nell’ iPhone 12 può attivare involontariamente l’interruttore magnetico nel campione di pacemaker e defibrillatori impiantabili che è stato valutato. Il fenomeno è stato osservato fino ad una distanza massima di 1cm. L’ISS sottolinea, comunque, che l’attivazione della modalità magnetica è stata osservata solo in alcune specifiche posizioni dell’iPhone rispetto al dispositivo e che nella maggior parte delle posizioni il fenomeno non si innesca.
Il campo magnetico generato dal magnete interno all’iPhone 12, misurato dai ricercatori ISS, è risultato essere maggiore del valore a cui i pacemaker e i defibrillatori impiantabili devono essere immuni. "L’attivazione non voluta dell’interruttore magnetico può raramente accadere anche in altre situazioni di vita comune in presenza di magneti ma data la grande diffusione dell’iPhone 12 e l’abitudine di mettere lo smartphone nel taschino, l’attivazione involontaria della modalità magnete provocata da iPhone 12 può essere meno rara" sottolineano gli autori dello studio.
E’ importante sottolineare che i dati disponibili ad oggi sono limitati, che le funzioni associate all’attivazione dell’interruttore magnetico dei pacemaker e defibrillatori possono variare a seconda del fabbricante e del modello di dispositivo. Inoltre, il problema è stato finora segnalato solo per l’iPhone 12 di Apple, ma non è escluso che possa riguardare anche altri modelli. Per questo motivo, l’ISS ritiene necessaria l’avvertenza dei pazienti rispetto a questa caratteristica unica dell’Phone 12 e la valutazione di questo potenziale rischio in futuro per i nuovi modelli di smartphone.
A seguire vi lasciamo con la nota riportata dall’ISS nel febbraio 2021 su come funzionano pacemaker e defibrillatori e le possibili interferenze.
I pacemaker e i defibrillatori impiantabili, sono dispositivi medici che erogano un impulso elettrico per gestire alcune aritmie cardiache. I pacemaker e i defibrillatori impiantabili sono da sempre dotati di interruttori magnetici che si attivano mediante l’applicazione esterna di magneti (calamite), al fine di gestire in modo semplice alcune funzioni di questi dispositivi. I magneti utilizzati in ambito clinico hanno una forma che permette l’opportuno posizionamento sopra il sito di impianto. Una volta posizionati si attiva l’interruttore magnetico ed il dispositivo entra in una modalità di funzionamento particolare. L’attivazione di questa modalità è immediata e la disattivazione avviene attraverso la semplice rimozione del magnete. Le funzioni associate a questa modalità sono descritte nei manuali dei dispositivi e tipicamente permettono il passaggio alla modalità di stimolazione asincrona nel pacemaker e alla sospensione della funzione di shock in caso di aritmia ventricolare o del riconoscimento delle aritmie nel defibrillatore impiantabile. Queste modalità sono molto utili in particolari circostanze, come durante la programmazione del dispositivo o nel caso di interventi chirurgici nei quali esiste un rischio da interferenze causate ad esempio dagli elettrobisturi. Queste modalità, se attivate inavvertitamente o al di fuori di un ambiente controllato e senza la supervisione di personale clinico, introducono per il portatore di un dispositivo impiantato un potenziale rischio. Nella vita reale, la possibilità che un campo magnetico statico influenzi un pacemaker o un defibrillatore è remota, poiché risulta improbabile che un portatore di un pacemaker o un defibrillatore impiantabile posizioni inconsapevolmente un magnete sul sito dell’impianto. Tuttavia, data questa caratteristica di “sentire” campi magnetici statici al di sopra di una certa intensità (tipicamente maggiori di 1 mT, circa 40 volte superiori al valore del campo magnetico terrestre), nei manuali di questi dispositivi è esplicitata la necessità di non avvicinarsi a sorgenti di campi magnetici statici elevati, come quelli presenti in prossimità di casse acustiche ad alta potenza, varchi per il controllo di persone, clip magnetiche per borse e custodie. Negli ultimi anni, l’introduzione della modalità di ricarica wireless a induzione per ricaricare la batteria di smartphone e smartwatch, ha portato all’utilizzo di magneti all’interno della basetta di ricarica, per garantire il posizionamento ed il corretto allineamento tra il caricatore e lo smartphone. Nello smartphone iPhone12 la modalità di ricarica wireless è realizzata utilizzando un magnete posizionato nello smartphone stesso, per il corretto allineamento con il caricatore. La presenza del magnete sullo smartphone ha reso la possibilità di attivare inavvertitamente l’interruttore magnetico dei dispositivi meno remota.
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