Huawei avrebbe preso la decisione ‘obbligata’ di uscire dal mercato dei processori per smartphone interrompendo la produzione dei propri chipset Kirin come conseguenza delle pressioni ricevute direttamente dal governo degli Stati Uniti, che considera Huawei un rischio per la sicurezza nazionale. Stando a quanto riferito dall’Associated Press, questa pressione degli Stati Uniti sui fornitori di Huawei, in particolare, non rende possibile per HiSilicon – l’azienda di semiconduttori cinese interamente posseduta da Huawei – di continuare a fare i chipset per gli smartphone Huawei. Gli Stati Uniti, in generale, non vedono di buon occhio le aziende cinesi, persino la popolare applicazione di messaggistica TikTok, che è cinese, è a rischio di essere bandita negli Stati Uniti. E le preoccupazioni che riguardano Huawei sono state condivise anche da altri paesi, tra cui Regno Unito.
I problemi per Huawei sono iniziati lo scorso anno, quando l’azienda è stata messa nella ‘lista nera’ delle aziende considerate dal governo degli Stati Uniti un pericolo per la sicurezza nazionale, impedendo alle aziende statunitensi di vendere i propri prodotti/servizi e acquistare da queste senza una esplicita approvazione da parte del governo USA. Questo ha portato Huawei a non poter più acquistare la licenza di Android per rendere disponibili le app e i servizi di Google nei suoi nuovi smartphone, da qui il grande investimento di Huawei per far crescere il suo negozio AppGallery come alternativa al Play Store. Ma gli utenti che sono abituati ad utilizzare i servizi Google non sono propensi ad acquistare smartphone che non li hanno, e se li acquistano è solo perchè hanno scoperto solo dopo l’assenza di questi.
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha quindi emesso una ordinanza per bloccare la fornitura di software e tecnologie ad Huawei, impedendo ai produttori di componenti per i chipset di Huawei abituati ad utilizzare software e tecnologie americane nei loro prodotti di rifornire l’azienda cinese a meno di non aver prima ottenuto una licenza di concessione dal governo degli Stati Uniti. Come riportato da The Verge, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), il più grande produttore di semiconduttori al mondo, avrebbe smesso di rifornire HiSilicon, mentre il Wall Street Journal ha riferito che il produttore di chip americano Qualcomm aveva chiesto al governo Trump di allentare le restrizioni sulla vendita di componenti ad Huawei e consentirle di vendere i propri chip all’azienda cinese.
La produzione dei chip Kirin di Huawei si interromperà il 15 settembre 2020 perché la divisione HiSilicon si affida a software e tecnologie di società statunitensi per progettare i chip e a Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) per la produzione (via Gadgets360), che utilizza apparecchiature di società statunitensi. Lo ha confermato Richard Yu, presidente del business consumer dell’azienda, spiegando che Huawei non ha la capacità di i propri chip in proprio e che lo stop della produzione sarà una perdita importante per l’azienda.
Se le cose non cambieranno, quest’anno potrebbe essere l’ultima generazione di chip di fascia alta Huawei Kirin.
Huawei è solita presentare il chipset Kirin di punta nel mese di settembre, il più recente è il Kirin 990 5G che viene prodotto con il processo 7nm + EUV e monta 2x core Cortex-A76 2.86 GHz + 2 core Cortex-A76 2.09 GHz + 4 core Cortex-A55 1.86 GHz. Alimenta le serie di smartphone Mate30, P40 e il Mate Xs.
E se Huawei è diventato il marchio di smartphone numero uno al mondo nel secondo trimestre di quest’anno per la prima volta, grazie soprattutto ad una crescita in Cina dove l’azienda non ha i problemi che si ritrova in tutti gli altri paesi a causa delle restrizioni, Yu ha detto che le vendite di smartphone Huawei quest’anno saranno probabilmente inferiori rispetto al 2019.
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