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Huawei Mate30, 12 milioni sarebbero i telefoni spediti in 3 mesi

Che l’azienda cinese Huawei ha dei problemi con il governo degli Stati Uniti, piu’ nello specifico con l’amministrazione Trump, non è in dubbio. Questo pero’ non sta fermando Huawei. L’azienda cinese sta cercando di andare avanti per la sua strada continuando ad usare il sistema operativo mobile di Google nella sua versione gratuita open-source senza acquistare la licenza di Android, e quindi facendo a men della suite di servizi Google nei suoi smartphone. 

Solo per ricordare, l’amministrazione Trump nel maggio scorso ha aggiunto Huawei Technologies Co Ltd nella lista ‘nera’ delle aziende estere a cui le società statunitensi non possono trasferire hardware, software e servizi tecnici chiave senza una licenza speciale. Di conseguenza, Google aveva iniziato a non vendere piu’ la licenza di Android ad Huawei (solo per i dispositivi nuovi lanciati sul mercato). Senza licenza, in generale, un dispositivo con Android open-source non puo’ eseguire i servizi e le applicazioni di Google, e non ha accesso al Play Store per scaricare le app in catalogo. Lo scorso giugno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping avevano raggiunto un accordo commerciale ‘verbale’ per sistemare la questione e lasciare Huawei libera di acquistare servizi e prodotti dalle aziende americane. La parola ‘fine’ a questo caso non c’è, la sospensione del ban di Huawei continua pero’ ad essere prorogata. 

Lanciata lo scorso settembre, la serie Mate30 è stata la prima linea di smartphone Huawei alimentata dal sistema operativo Android open-source e i servizi mobili Huawei, inclusa AppGallery, come soluzione alternativa ai servizi mobili Google (le app Google, come il Play Store, non ci sono). A seguire, altri nuovi telefoni di Huawei sono stati lanciati senza i GMS (Servizi Google Mobile). 

Dopo 3 mesi di disponibilità sul mercato, risulta che Huawei abbia spedito 12 milioni di unità della serie Mate30. La cifra, riportata da Gizchina.com (da MyDrivers) citando come fonte ‘persone della catena di fornitura’, combinerebbe le spedizioni di tutti i modelli che fanno parte di questa serie, tra cui Mate30 e Mate30 Pro. Attenzione pero’: la cifra viene associata a unità ‘spedite’, non a prodotti effettivamente venduti agli utenti finali – Huawei potrebbe aver ‘spedito’ unità ai rivenditori che pero’ potrebbero non ‘vendere’ mai ai consumatori finali.

I servizi Google sono sempre stati assenti dagli smartphone Huawei venuti in Cina ma nel resto del mondo è stata una novità di quest’anno. Anche se alcune persone possono fare a meno dei GMS, l’azienda cinese ha cercato di mettere un po’ in secondo piano la cosa. Huawei non è obbligata a specificare l’assenza dei servizi Google nelle caratteristiche tecniche ufficiali dei suoi telefoni e persone che non hanno seguito la vicenda che scelgono di acquistare uno smartphone Huawei potrebbero restare deluse del fatto di non poter poi usare le applicazioni di Google. Esempio: una persona vuole cambiare il suo telefono Huawei vecchio due anni con un nuovo smartphone Mate30 se non si è informato potrebbe trovarsi con una amara sorpresa.

Huawei Mate30 viene proposto al prezzo di 799 euro con 8GB di RAM e 128GB di storage, Huawei Mate30 Pro al prezzo di 1099 euro con 8GB di RAM e 256GB di storage. E’ disponibile in Europa anche il Mate30 Pro 5G, al prezzo di 1199 euro con 8GB di RAM e 256GB di storage. In alcuni mercati è stato anche rilasciato il Porche Design Huawei Mate30 RS con 12GB di RAM e 512GB di ROM al prezzo di 2095 euro.

Huawei spera di riuscire a spedire 20 milioni di unità della serie Mate30 nel ciclo di vita della lineup.

Huawei Mate 30 Pro

Huawei Mate 30

Simone Ziggiotto

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