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Huawei, stop al ban USA: le aziende americane possono continuare a vendere ad Huawei (aggiornato)

AGGIORNAMENTO 29.06.2019. Era abbastanza inevitabile che cio’ accadesse. Huawei potrà continuare ad acquistare prodotti e servizi da società americane, lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, invertendo di fatto un divieto che il dipartimento del commercio statunitense ha imposto il mese scorso.

Il caso USA-Huawei-Android si risolve nell’ambito di un accordo tra Stati Uniti e la Cina. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping hanno raggiunto l’accordo al vertice del G20 che si è tenuto in Giappone il 28 giugno 2019. Non è arrivato a sorpresa l’accordo, già nello scorso mese di maggio Trump aveva lasciato intendere che con la Cina avrebbe potuto risolvere la questione nell’ambito di un accordo commerciale.

Trump, come ha riferito BBC News, ha detto che permetterà alle compagnie statunitensi di continuare a vendere al gigante tecnologico cinese Huawei, in una mossa vista come una concessione significativa. "Le compagnie Usa possono vendere ad Huawei, lì dove non ci sono grandi problemi con la sicurezza nazionale", ha detto Trump.

Da quanto appreso, tuttavia, Trump ha concluso un accordo ‘a parole’ con il governo cinese, niente ancora di definitivo. Ulteriori trattative saranno fatte nel corso dei prossimi giorni. Cosa succederà dopo il 19 Agosto – giorno in cui scadrà la proroga del Dipartimento del Commercio Usa a Huawei – non si sa ancora per certo. Al di là della definizione dell’accordo, tuttavia, sembra che Huawei potrà tornare a lavorare con le aziende statunitensi come faceva prima di quello che è successo. I piani alternativi che la società cinese aveva iniziato a portare avanti (negozio di app alternativo al Google Play Store e un sistema operativo proprietario) potrebbero proseguire.

Lo scorso 17 maggio, come riportato da Reuters, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti aveva dichiarato che stava prendendo in considerazione la possibilità di ridimensionare le restrizioni su Huawei per "impedire l’interruzione delle operazioni e delle apparecchiature di rete esistenti". Il 20 maggio era stato poi comunicato che questo stesso Dipartimento del commercio degli Stati Uniti aveva deciso di rinviare di 90 giorni il ban nei confronti di Huawei, sospendendo il blocco della licenza di Android per riprendere ad agosto 2019. In questi tre mesi, Huawei avrebbe potuto continuare ad acquistare beni prodotti in America "al fine di mantenere le reti esistenti e fornire aggiornamenti software ai telefoni Huawei esistenti", ma non acquistare parti e componenti americani per la produzione di nuovi prodotti senza autorizzazioni di omologazione. Il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti si era preso anche la libertà di valutare se estendere le esenzioni oltre i 90 giorni.

E adesso? Restiamo in attesa dell’accordo definitivo. Tuttavia, stando a quanto detto da Trump, fino a quanto Huawei non sarà una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti allora potrà continuare ad acquistare prodotti e servizi da aziende americane, il che significa che la licenza di Android resterà attiva, quindi i telefoni Huawei esistenti e quelli futuri di Huawei con Android continueranno ad avere accesso ai servizi Google, come anche continueranno a ricevere gli aggiornamenti di sicurezza di Google. Tutto come prima.

Aggiorneremo l’articolo quando l’atteso accordo definitivo tra USA e Cina sarà fatto.

A seguire l’articolo originale del 20 maggio 2019.

Alphabet, la società che fa capo a Google, ha deciso di sospendere ad Huawei la licenza per l’uso del sistema operativo Android nei suoi dispositivi, quindi anche quelli a marchio Honor (è un sub-brand di Huawei). E’ quanto riportato da Reuters, secondo cui la decisione del colosso di Mountan View arriva per adeguarsi alla decisione presa dal governo americano, guidato da Trump, di sospendere l’attività commerciale di alcune società estere, inserite nella ‘Entity List’, tra cui c’è anche Huawei, impedendo verso queste alle aziende americane il trasferimento di hardware, software e servizi tecnici chiave senza avere una apposita licenza. Alphabet/Google avrebbe hanno bisogno di ottenere una licenza per vendere i suoi prodotti/servizi all’azienda cinese.

Chi ha un dispositivo Huawei esistente non avrà problemi.
Per le domande degli utenti Huawei in merito alla decisione di Alphabet di conformarsi alle recenti azioni prese dal governo degli Stati Uniti, Google tramite l’account Twitter ufficiale di Android, ha scritto che si assicurerà che, nel rispetto delle decisioni prese dal governo USA, servizi come Google Play e la sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti. Pertanto, chi ha oggi uno smartphone o tablet Huawei con le app di Google continuerà ad essere in grado di utilizzare e scaricare gli aggiornamenti delle app e servizi forniti da Google. Sono i futuri dispositivi di Huawei che non potranno avere il supporto e l’accesso alle app e ai servizi Google. Huawei potrà comunque fare affidamento su Android, basando i firmware dei suoi prossimi device sulla versione pubblica del sistema operativo di Google rilasciata tramite l’Android Open Source Project (AOSP), che è disponibile gratuitamente per chiunque desideri utilizzarla.

Trambusto nato da una decisione di Trump.
L’amministrazione Trump il 16 maggio scorso ha aggiunto Huawei Technologies Co Ltd nella lista ‘nera’ delle aziende estere a cui le società statunitensi non possono trasferire hardware, software e servizi tecnici chiave senza una licenza speciale. Si potrebbe pensare che sia una decisione di poco conto, che riguarda comunque l’impossibilità di Huawei di crescere solo negli USA. Tuttavia, la sospensione di Alphabet/Google della licenza Android acquistata da Huawei negli anni scorsi potrebbe ostacolare il business degli smartphone del produttore cinese ovunque al di fuori della Cina, poiché i dispositivi Huawei futuri non avranno accesso agli aggiornamenti del sistema operativo Android di Google e non potranno più accedere ai servizi di Google più diffusi, tra cui Google Play Store e le app Chrome, Gmail e YouTube. Queste app, infatti, possono essere utilizzate solamente sui dispositivi per i quali un produttore acquista la licenza di Android.

Nella giornata del 17 maggio, come riportato da Reuters, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha dichiarato che stava prendendo in considerazione la possibilità di ridimensionare le restrizioni su Huawei per "impedire l’interruzione delle operazioni e delle apparecchiature di rete esistenti".

La prima risposta di Huawei.
In una prima risposta ufficiale, Huawei ha riposto: "Huawei è leader globale nello sviluppo e implementazione della tecnologia 5G. Siamo disponibili e pronti a collaborare con il governo degli Stati Uniti per identificare misure efficaci al fine di garantire la sicurezza dei prodotti. Limitare la possibilità per Huawei di operare negli Stati Uniti non renderà il Paese più sicuro né più forte. Al contrario, questa decisione costringerà gli Stati Uniti a usare prodotti di qualità inferiore e più costosi, relegando il Paese in una posizione di svantaggio nell’adozione delle reti di ultima generazione e, in ultima analisi, danneggerà gli interessi delle aziende e dei consumatori statunitensi. Inoltre restrizioni ingiustificate violeranno i diritti di Huawei e solleveranno ulteriori questioni legali."

Altre aziende che attualmente hanno rapporti con Huawei non sanno al momento come muoversi. I produttori di chip tra cui Intel, Qualcomm, Xilinx e Broadcom hanno detto ai propri dipendenti che non forniranno software e componenti critici a Huawei fino a nuovo avviso, ha riportato Bloomberg.

Riguardo la sospensione della licenza Android, Huawei dichiarato:
"Huawei ha apportato sostanziali contributi allo sviluppo e alla crescita di Android in tutto il mondo. Come uno dei principali partner globali di Android, abbiamo lavorato a stretto contatto con la loro piattaforma open source per sviluppare un ecosistema che ha avvantaggiato sia gli utenti che l’industria. Huawei continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti che coprono quelli già venduti o ancora disponibili a livello globale. Continueremo a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza a tutti gli utenti a livello globale".

Il piano ‘B’ di Huawei.
Conseguenze nel mercato cinese non ce ne saranno molte, in quanto in Cina gran parte dei servizi Google sono bloccati su tutti i dispositivi su decisione del governo. Huawei, tuttavia, potrebbe avere un ‘piano B’ da mettere in atto: sviluppare da zero un proprio sistema operativo mobile, come Apple già fa con il suo iOS, e iniziare anche a produrre in proprio chip e altri componenti hardware. 

Aggiornamenti: il 29 giugno 2019 in seguito la dichiarazione di Trump al G20 secondo cui Huawei potrà tornare ad acquistare i prodotti dai fornitori americani; il 21 maggio 2019 per segnalare la decisione di rinviare di 90 giorni la sospensione della licenza Android ad Huawei.

standard

Simone Ziggiotto

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