Da tempo se ne parla e la tecnologia che sta sempre piu’ avanzando un giorno sicuramente consentirà di trasmettere, attraverso video diffusi su internet o magari tramite il televisore, anche gli odori. Secondo un rapporto di NBC News, la tecnologia dell’"odore digitale" è qualcosa che potrebbe diventare realtà in futuro, i test sono già in corso. Potremo, un giorno, o forse i nostri figli o nipoti, effettuare una videochiamata per condividere con un’altra persona il profumo della pizza appena sfornata.
Nella vita reale, dei recettori presenti nel naso vengono attivati dalle molecole odoranti dissolte nell’aria e, quando stimolati in maniera differente dai differenti tipi di sostanze chimiche, generano stimoli elettrici, che vengono inviati alla specifica regione del cervello umano responsabile del "sentire l’odore"; il cervello decodifica il segnale e lo associa, attraverso la memoria, alle varie sostanze conosciute. In Malesia, presso l’Imagineering Institute a Nusajaya, gli scienziati hanno posizionato all’interno del naso di 31 tester volontari degli elettrodi che hanno trasmesso deboli correnti elettriche ai neuroni posizionati dietro e sopra le narici per inviare al cervello impulsi elettrici in grado di ricreare l’odore di qualcosa. In questo modo, i ricercatori sono stati in grado di far evocare ai soggetti 10 diversi odori, tra cui il fruttato e la menta.
Secondo uno degli scienziati, Adrian Cheok, a capo dello studio e anche direttore dell’Imagineering Institute in Malesia e professore alla City University di Londra, la tecnologia potrebbe essere utilizzata per inviare odori attraverso i video visti su internet, potendo sostituire gli elettrodi con dei sensori montati in occhiali smart appositamente progettati. Oggi si ricrea la realtà virtuale indossando un visore VR, ma sarebbe impensabile chiedere alle persone di inserire nel proprio naso degli elettrodi per poter vivere l’esperienza dell’olfatto digitale.
"Non si tratta solo di odore, è parte di una realtà virtuale o realtà aumentata integrata, quindi, ad esempio, potresti avere una cena virtuale con il tuo amico attraverso internet" ha commentato Cheok, "cosi’ potresti vedere [una persona] in 3D con la quale condividere un bicchiere di vino.".
Stando al rapporto della NBC News, lo sviluppo dell’odore digitale è in una fase molto preliminare e serviranno ancora anni prima che venga messa a punto una soluzione ‘commerciale’ per la distribuzione e l’utilizzo da parte delle persone comuni. Secondo Cheok potrebbero volerci decenni prima che i primi dispositivi di olfatto digitale siano pronti per l’uso, ma ritiene fattibile che i primi dispositivi in grado di trasmettere odori pre-programmati per applicazioni di intrattenimento – ad esempio, per diffondere in un salotto un profumo che arriva dalla visione di un film – potrebbero essere disponibili prima, forse entro 15 anni.
La tecnologia dell’odore digitale potrebbe essere impiegata per scopi piu’ utili rispetto all’intrattenimento e alle comunicazioni personali. Potrebbe essere usata per ripristinare il senso dell’olfatto nelle persone che lo hanno perso a causa di malattia, lesioni o anomalie congenite, ha detto Joel Mainland, un neuroscienziato presso il Monell Chemical Senses Center di Filadelfia. "Penso che ci siano implicazioni mediche per una certa classe di persone che hanno perso il loro senso dell’olfatto, ma non tutte", ha detto Mainland.
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