GoPro sembra che non se la stia passando molto bene, le vendite delle sue action camera e accessori correlato a quanto pare sono in calo dal momento che si vocifera di una possibile acquisizione della società da parte della cinese Xiaomi. Parte della colpa del calo del business di GoPro si potrebbe attribuire alle fotocamere sempre piu’ avanzate che si trovano già negli smartphone.
Secondo un rapporto di Bloomberg, GoPro non ha fatto molto in 16 anni avendo proposto una linea di prodotti che è poco cambiata nel tempo, con i pochi tentativi di diversificazione del prodotto che sono falliti tra cui il primo drone lanciato dall’azienda nel 2016. E’ un dato di fatto che le entrate di GoPro stanno diminuendo e gli analisti si aspettano che continuerà questa tendenza: se nel 2012 le entrate della società ammontavano a circa 526 milioni di dollari e nel 2013 avevano raggiunto quasi 1 miliardo di dollari con il picco registrato nel 2015 con 1.6 miliardi di dollari, nel 2016 è iniziato il calo a 1.2 miliardi di dollari, stabili poi nel 2017 e previste calare ulteriormente nel 2018 a 1.1 miliardi di dollari.
In questo contesto, si vocifera che a ‘salvare’ l’azienda potrebbe entrare in gioco Xiaomi, il produttore cinese di hardware che non fa solo smartphone ma diversi altri prodotti tra cui auricolari, cuffie, droni, fitnessband, purificatori d’aria, videocamere che catturano a 360 gradi, televisori e altro ancora. Secondo quanto riportato dal The Information, c’è la possibilità che Xiaomi possa fare un’offerta per acquisire GoPro arrivando ad offrire fino a 1 miliardo di dollari ma "senza pagare più del dovuto".
Un possibile scenario vedrebbe Xiaomi comprare GoPro ma lasciare a quest’ultima la possibilità di continuare a lavorare in maniera indipendente.
Al momento sono solo voci, Xiaomi non risulta aver espresso ufficialmente la volontà di acquisire GoPro, accordo che anche se venisse annunciato potrebbe non essere completato e saltare in quanto le parti coinvolte sono una società cinese e una statunitense ed è noto che il Governo degli Stati Uniti non vede di buon occhio le aziende della Cina, come è stato piu’ volte il caso di Huawei che ha difficoltà ad espandersi in territorio americano.
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