Il 2017 è iniziato con oltre la metà (55,5%) dei possessori di smartphone italiani che ha dichiarato di aver visto un video utilizzando il proprio device mobile, e lo fa con sempre maggiore frequenza. Secondo le ultime rilevazioni di Comscore pubblicate nel report “Internet in Italia – I Trend del 2017”, infatti, è in crescita il numero di chi naviga in rete accedendo solo da mobile, con gli utenti “mobile only” oggi circa l’1/3 di chi accede da desktop.
A dicembre 2016 due italiani su tre (65%) sono connessi, grazie agli accessi in aumento dai dispositivi mobile (+12% sul 2015). Il traffico via mobile è legato a determinate tipologie di contenuti (messaggistica e social network) e su poche specifiche app: 6 minuti ogni 10 vengono trascorsi su Facebook o Whatsapp.
Sono 4,4 milioni gli utenti che guardano video quasi ogni giorno da mobile, a dimostrazione che anche in Italia la rete nel breve periodo potrà crescere come piattaforma di intrattenimento.
La penetrazione di Internet in Italia si ferma al 64%, calcolata sui maggiorenni e su base mensile, percentuale bassa rispetto a quella dei Paesi digitalmente più evoluti sia per quanto riguarda gli accessi da desktop ma anche gli accessi da dispositivi mobili dove il 53% di penetrazione italiana è inferiore di 25 punti percentuali rispetto agli Stati Uniti (78%) e di 17 punti percentuali rispetto al Regno Unito (al 70%).
Comscore prevede che saranno i dispositivi mobili a trainare la crescita dell’utilizzo di Internet in Italia a partire da quest’anno, dopo che gia’ nel 2016 sono aumentate del 12% le persone che hanno navigato in rete almeno una volta al mese con i propri device mobili a fronte di un calo del 4% di coloro che l’hanno fatto da desktop.
Di tutto il tempo trascorso in rete, alla fine del 2016, sui dispositivi mobili gli italiani spendono circa due minuti su tre (65%), cifra che è nella media degli altri Paesi – USA (69%) e UK (64%). Del tempo passato dagli italiani in rete, circa la metà è sui social media (come Facebook, Instagram, Snapchat) e sui servizi di messaggistica (come Whatsapp e Messenger), mentre in USA e UK la categoria di contenuto con il più alto tasso di utilizzo è l’Entertainment.
Sullo spostamento dell’Audience da desktop a mobile e distribuzione del traffico sono importanti le app su cui oggi viene trascorso circa il 90% del tempo da dispositivi mobili e quindi il 57% del totale del tempo speso in rete. Questi dati in Italia sono nella media rispetto ai paesi più sviluppati. Il 60% del tempo totale viene trascorso sulle due app più popolari – WhatsApp e Facebook – mentre facendo una classifica delle appl piu’ utilizzate di qualsiasi categoria tutte le prime 10 App sono di Google o Facebook.
In Italia un basso numero di persone con lo smartphone (34,2%) scaricano almeno una nuova applicazione al mese, in linea con gli utenti di Germania (33,7%) e Spagna (31,7%) e superiore rispetto a Francia (23,4%) ma inferiore a UK (41,4%) e USA (48,7%).
Nel solo mese di dicembre 2016 sono stati 28 milioni gli Italiani che hanno visto un video online attraverso desktop e 18 milioni sullo schermo di uno smartphone. Le visualizzazioni di video da smartphone in Italia sono aumentate del 15% nel 2016, dietro solo a Germania (+19%). Metà (55,5%) dei possessori di smartphone italiani ha detto di aver guardato un video attraverso il proprio device, cosa che ha una tendenza in crescita.
Analizzando il tempo passato a guardare video da desktop, Comscore riporta che le fasce di età più giovani utilizzano fino a metà del proprio tempo online tramite Desktop per guardare video editoriali: nella fascia 15-24 (52%), in quella 6-14 (46%), mentre per le fasce d’età più adulte il dato si assesta a poco più di un terzo del tempo totale (tra 34% e 36%)
Comscore spende qualche parola anche per l’advertising online, segnalando che fenomeni come l’Ad-blocking o il traffico non umano in Italia sono contenuti e stabili: solo il 13% degli utenti unici che navigano da desktop in Italia ha installato un software che blocca la pubblicità e la percentuale è ‘marginale’ su mobile, mentre il livello medio di traffico “non umano” rimane contenuto all’1,16% del totale delle impression erogate.