Ci sono voluti quasi 10 anni di negoziati, trattative e discussioni ma alla fine l’ICANN, l’organismo internazionale che regola l’assegnazione dei nomi a dominio su Internet ottiene finalmente la totale indipendenza dagli enti federali americani.
Nata nel 1998, l’Icann, Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, è sempre stata sottoposta al controllo americano per ragioni storiche ma non solo. Il risultato è stato quello di bloccare lo sviluppo dei nomi a dominio che solo di recente si sono finalmente liberalizzati a pieno regime.
Un problema che rischiava di compromettere non solo lo standard unico della rete ma avrebbe potuto far nascere reti secondarie con gestioni nazionali o addirittura private.
L’indipendenza dell’ICANN, che passa da una gestione a forte impatto statunitense con una più internazionale garantita da 16 membri a rappresentare paesi e interessi diversi diventa di fatto un evento storico per l’evoluzione di Internet che ora sarà finalmente libera e non controllata o vincolata ad un singolo paese.
La migrazione verso l’indipendenza è stata ulteriormente accelerata con il lancio e l’apertura alle nuove estensioni di dominio.
Diversamente da qualche anno fa, dove si contavano unicamente i domini .com, .net oltre a quelli nazionali (come .it), di recente il mondo dei domini si è aperto ad oltre 100 nuove estensioni come per esempio .bar, .live, .life oltre alle estensioni private come .google.
Dal 2014, infatti, chiunque può attivare un proprio tld con qualche centinaio di migliaio di dollari. Cosi, per esempio, Google ha deciso di attivare i domini .google cosi come hanno già fatto Microsoft e Ford.