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Plex Cloud trasferisce il server multimediale locale sulla ‘nuvola’

Plex ha aggiunto oltre ad Amazon Cloud Drive il supporto per Google Drive, Microsoft Onedrive e DropBox al servizio Plex Cloud, disponibile in versione beta dalla fine del mese di settembre.  Con Plex Cloud non serve piu’ continuare a tenere acceso in casa un computer o altro dispositivo che si utilizza solitamente come media server per Plex per accedere ai propri contenuti multimediali archiviati in esso su altri dispositivi della rete domestica o da remoto: grazie al nuovo servizio, lo storage si trasferisce infatti sulla ‘nuvola’.

Il popolare servizio che consente di archiviare i propri episodi di TV e film, la propria musica e qualsiasi altro tipo di contenuto multimediale sta testando da un paio di mesi a questa parte con alcuni utenti tester Plex Cloud, che sostanzialmente evita all’utente di dover installare il software Plex su un dispositivo locale da tenere sempre acceso per accedere ai contenuti in esso archiviati da altri dispositivi via streaming, permettendo invece di caricare direttamente sui server dei servizi di cloud storage supportati i file in modo da potervi accedere via streaming tramite cloud.

Una rivoluzione per Plex, che è nato per consentire di trasformare un dispositivo locale nel proprio server multimediale personale.

Attivando Plex Cloud, il proprio server locale si trasferisce sui server di Amazon/Google/Microsoft/DropBox, quindi non sarà piu’ necessario mantenere acceso il dispositivo usato come server, il che dovrebbe portare ad un risparmio in termini di corrente elettrica.

Grazie a Plex Cloud, viene risolto in parte uno dei problemi piu’ grandi di Plex: la sincronizzazione dei file tra i dispositivi. Tutto si salva sui server della società che gestisce il servizio di cloud storage utilizzato, con la possibilità poi di scegliere quali file scaricare e mantenere offline sui singoli dispositivi – ad esempio se si parte per un viaggio in treno si puo’ scaricare un film sul tablet o lo smartphone, e lo stesso vale per la propria musica preferita.

Uno dei limiti di Plex Cloud riguarda la connessione internet a disposizione dell’utente: se si ha un piano con una velocità di upload molto bassa, come l’ADSL che non va oltre 1 Mega, servirà un’infinità di tempo per uploadare un film, mentre chi ha gia’ una connessione VDSL (quella che volgarmente gli operatori spacciano per Fibra), puo’ cavarsela con un upload di minimo 3 Mega, o anche 10 o 20 Mega a seconda dell’offerta sottoscritta.

Arrivando ai costi, Plex Cloud è disponibile solo per gli utenti Plex Pass, gratuitamente, e mentre nei primi due mesi di testing è stato richiesto avere un account Amazon Cloud Drive, dal 5 dicembre Plex testa il servizio anche con gli utenti con file archiviati in Google Drive, Microsoft Onedrive o DropBox. Di fatto, quindi, Plex Cloud viene reso disponibile gratuitamente per gli abbonati ad un piano Plex Pass (che comunque si paga almeno 5 euro al mese) e in piu’ si paga l’eventuale costo per lo spazio cloud su Amazon, Google Drive, Microsoft Onedrive o DropBox.

Plex Cloud include – non inizialmente – tutte le funzionalità offerte da Plex, come la transcodifica e il software media player per l’accesso e la organizzazione della libreria multimediale. Tra le funzioni non disponibili al momento del lancio segnaliamo il caricamento diretto dalla fotocamera, sincronizzazione col cellulare, sincronizzazione cloud, DLNA e DVR.

Al momento Plex Cloud è accessibile su invito solo per gli utenti Plex Pass che richiedono di partecipare al programma di beta testing, mentre prossimamente sarà disponibile per tutti gli abbonati a Plex Pass ma senza dover richiedere l’invito.

A far discutere di Plex Cloud sarà la condivisione illegale dei film o altre serie – purtroppo al giorno d’oggi ci sono ancora tante persone che scaricano film illegalmente (perchè ci sia ancora chi fa questo quando con 3 euro si puo’ noleggiare un film su uno dei tantissimi servizi di streaming legali disponibili è da chiederselo) e inevitabilmente qualcuno sfrutterà il servizio per condividere contenuti piratati.

Plex Cloud video presentazione

Simone Ziggiotto

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