Ieri è rimbalzata in rete la notizia su un presunto hackeraggio subito da Diletta Leotta, conduttrice Sky, che avrebbe subito una grave violazione della privacy attraverso la pubblicazione in rete da parte di sconosciuti, di foto private presenti nel suo smartphone.
Un caso diverso da quello finito in tragedia di Tiziana Cantone che pone nuovamente il dito contro la rete e la sua presunta malvagità (anche se ancora oggi dispiace che si scambi il mezzo per il contenuto e viceversa).
Tuttavia, leggendo alcune delle principali testate italiane, abbiamo notato alcuni errori grossolani e abbiamo cosi deciso di approfondire la situazione perchè qualcosa non quadra.
Siamo andati alla ricerca di queste presunte foto rubate e abbiamo tentato di ricostruire il tutto basandoci su dati reali e non su quanto riportato, copia incollato e spinnato online dai vari siti che stranamente si sono limitati ad un copia incolla clamoroso.
Il risultato? Secondo me e il mio modesto parere, qualcosa non torna e ora vi spiego il perchè.
Ora, in tutti i video e foto pubblicati nei canali ufficiali cosi come dai vari fans club, Diletta Leotta si è sempre presentata armata di iPhone. L’analisi dei dati exif delle foto ha rilevato che tutte le foto sono scattate da un dispositivo Apple portatile, ergo iPhone o al massimo iPad. Tuttavia, dalla qualità stessa delle foto, possiamo andare con assoluta certezza verso iPhone.
Ora, se un hacker fosse veramente riuscito ad hackerare iOS o iCloud da remoto oggi saremmo qui a parlare dell’hackerata del secolo.
Altro che foto hot di una conduttrice Tv. Sarebbe un evento talmente clamoroso e di portata mondiale che il responsabile di questo hackeraggio sarebbe già in volo per Cupertino in Business Class e con qualche milione di dollari in conto corrente.
Dopo aver inizialmente confutato alcune teorie piuttosto inverosimili su hackeraggi vari, qualcuno ci ha risposto che si potrebbe trattare di una violazione di Dropbox o cloud similari.
Ora, chi ha iPhone ha nativamente installato iCloud che offre il tutto in maniera nativa e automatica. Violare iCloud sarebbe altrettanto clamoroso. Inoltre, solo un super nerd potrebbe decidere di attivarsi dropbox in un iPhone e soprattutto difficilmente archivierebbe certe foto su Cloud.
Inoltre, che senso avrebbe accedere ad uno storage di diversi GB e prendersi solo 8 foto risalenti al 2012, tra l’altro probabilmente le più irriconoscibili mai viste su di lei, quando probabilmente in memoria ci sarebbero state sicuramente foto e video più interessanti o quanto meno più attuali?
Volete foto interessanti di Diletta Leotta? Guardate per esempio questa del Corriere dello Sport. Vale il doppio di tutte le altre messe insieme.
Utilizzando alcuni tools solitamente utilizzati nelle analisi forensi (tools del tipo Exif, ecc) abbiamo analizzati i metadati delle foto che sono stati pubblicati online tra Twitter e Facebook.
Non perdete tempo a cercarle; Si tratta di foto modeste, nulla di pornografico o particolare, dove addirittura si fatica a riconoscere la soubrette. Niente che insomma non avrete già visto restando comodamente sdraiati in spiaggia. Inoltre i particolari visibili del viso non hanno alcun riscontro con la soubrette. Posso garantirvi che la foto di copertina di questa notizia è 100.000 volte pià sexy.
Il confronto con altri casi celebri, come i presunti casi di Belen Rodriguez e Paris Hiltton, è impietoso per portata e gravità.
Confrontando le foto ufficiali del 2012, tra Sky Tg, Meteo e altre tv minori, appare chiara ed evidente la differenza di volto tanto da essere quasi sicuri che si tratti di altro soggetto.
Del comunicato stampa citato da diverse testate ho trovato traccia unicamente quanto riportato dai vari siti; non ho idea di dove sia stato pubblicato visto che in nessuno degli account ufficiali si fa alcuna menzione.
Nel comunicato, cosi come appare citato da Gazzetta e altre testate nazionali, troviamo scritto quanto segue:
"Il telefono portatile di Diletta è stato hackerato e alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi, in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone".
Tralasciando il "telefono portatile", termine talmente desueto che nemmeno mia nonna lo utilizza ancora, ma la frase evidenzia qualcosa di strano, atipico in qualunque comunicato stampa di questo tipo.
Si fa riferimento infatti a "foto privatissime", il miglior modo in assoluto per accendere le fantasie degli internauti. Ora, il termine privatissime, sembra più incitare i lettori a partire a caccia di queste fantomatiche foto che tentare invece un minimo di difesa o l’invito a desistere da certi comportamenti.
La frase termina con ".. di alcuni anni fa".
Ora, guardate tra Instagram e pagina Facebook quante tonnellate di foto pubblica la ragazza e ditemi se secondo voi è ipotizzabile ritrovare foto del 2012. Tra l’altro appare strano che quelle siano le uniche foto senza trucco disponibili in tutta la rete, mille volte meno interessanti di una qualunque altra foto vacanziera pubblicata su Instagram.
Questo è ancora più strano se pensiamo che online sembrano sparite tutte le sue foto di quando ancora non appariva in Tv e non era cosi famosa.
Il comunicato prosegue con " Diletta ha subito sporto denuncia alla Polizia di Stato (Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano) chiedendo che si dia inizio all’azione penale contro chiunque risulti concorrente di tutti i reati perseguibili e cioè della pubblicazione e distribuzione delle foto."
Dubito che la Polizia Postale possa avviare azioni penali, visto che caso mai ad avviarle sarebbe un giudice, ma qui tralasciamo perchè il discorso è noioso.
La vicenda è quanto meno strana e particolare e a me personalmente resta il dubbio.Tuttavia, non ho dati certi per giungere ad una conclusione priva di ogni ragionevole dubbio, quindi lascio a voi trarre le vostre conclusioni.
Diletta Leotta, 2012
Diletta Leotta, foto da suo Istagram ufficiale
Diversamente da quanto riportato ieri dai vari quotidiani, oggi ci sono state alcune novità.
La più importante riguarda la presunta modalità di violazione che, ritrattando l’ipotesi di hacking dello smartphone, è passata sulla violazione dell’account iCloud di Apple.
Come riportato dal Corriere della Sera, è arrivata infatti una precisazione che riportiamo.
"Ignoti avevano postato delle mie immagini private risalenti a sei e quattro anni fa che avevo nel cloud del mio telefono iPhone".
Qui abbiamo la conferma della nostra analisi che lo smartphone in oggetto era un iPhone.
La cosa più interessante però avviene dopo.
"Da circa un anno ricevo notifiche da parte di Apple nelle quali mi comunicano che è stata cambiata la password». Non solo, ieri ha cominciato anche a ricevere messaggi da numeri di telefono sconosciuti su WhatsApp: il suo, evidentemente, deve essere circolato con il resto dei contenuti."
Ora, questa è una ritrattazione di fatto di quanto emerso e comunicato via stampa il giorno passato, salvo considerare l’ipotesi che il comunicato era stata molto generico.
Tuttavia, nonostante la correzione, troviamo ancora una volta errori piuttosto grossolani.
Premesso che violazione di iCloud è improbabile, perchè sarebbe un evento clamoroso, l’ipotesi citata pone diversi interrogativi, vediamo i punti interrogativi.
1) Se qualcuno accedesse al mio iCloud avendo la mia password, dubito avrebbe l’interesse di cambiarla per farsi scoprire salvo, come accaduto in alcuni casi su Twitter, non voglia fregarmi l’account. Cambiare password iCloud sarebbe come conoscere la password di una persona che stiamo spiando facendoglielo sapere.
2) Cambiando password iCloud, riceverei una email di conferma cambio ma soprattutto il mio iCloud (e quasi sicuramente anche lo stesso iPhone), verrebbero automaticamente disconnessi, senza più possibilità di utilizzare il servizio di storage Apple cosi come lo stesso iPhone. Per prassi, iCloud e accesso iPhone usano le stesse credenziali.
Una volta cambiata la password, il dispositivo richiede il reinserimento pena la disconnessione dal servizio.
3) Ricevuto il primo avviso di cambio password, si sarebbe proceduti a ricambiarla nuovamente, mettendo fuori gioco colui che deteneva la password. Ricollegandomi al punto 1, poco probabile.
4) L’associazione Whatsapp – iCloud non c’entra nulla. Whatsapp è criptato e non salva alcun dato su iCloud, salvo foto e video che abbiamo eventualmente salvato. La correlzione quindi è improbabile. Inoltre, per ricevere messaggi da Whatsapp dobbiamo conoscere il numero e sperare che la persona in oggetto non abbia impostato Whatsapp bloccando la visibilità ai numeri extra rubrica.
Il mistero direi che si sta infittendo e non poco.
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