Foxconn compra Sharp, accordo chiuso per 3.5 miliardi di dollari

Sharp ha accettato l'offerta da 3.5 miliardi di dollari per essere comprata dalla Foxconn, conosciuta per assemblare i dispositivi Apple, tra gli altri.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane e poi la conferma ufficiale nello scorso mese di febbraio che la taiwanese Hon Hai, conosciuta con il nome Foxconn, era disposta ad acquisire la giapponese Sharp, il Wall Street Journal riferisce che le due aziende sono giunte ad un accordo finale per un valore di 389 miliardi di yen, pari a circa 3.5 miliardi di dollari. Sharp diventa così la prima azienda nipponica ad essere controllata da un gruppo straniero. 

Foxconn, società che conosciamo per il fatto che è il principale assemblatore di dispositivi Apple, tra gli altri, secondo un primo rapporto del Wall Street Journal, era disposta ad offrire 5.3 miliardi di dollari per acquisire la giapponese Sharp, poi l’offerta è scesa a 3.5 miliardi di dollari. Secondo la fonte, tuttavia, ci sono stati più di un pretendente per l’acquisizione della società di elettronica che non se la è passato molto bene negli ultimi tempi. Infatti, il fondo di investimento controllato dal governo giapponese Innovation Network Corporation of Japan sembra avere offerto 2,5 miliardi di dollari per rilevare Sharp.

Fondata nel 1912 a Tokyo, la società ha preso il nome dalla prima invenzione del fondatore Tokuji Hayakawa: la matita meccanica Ever-Ready Sharp del 1915. Dopo il terremoto del 1923 la società si è spostata ad Osaka iniziando la produzione di radio, in vendita dal 1925. Dal successivo anno ha iniziato la produzione di televisori. Nel 1964 Sharp ha prodotto, prima in tutto il mondo, un calcolatore basato su transistor.

Nel 2010 Sharp ha inaugurato il suo nuovo stabilimento di Sakai, nella prefettura di Osaka, esteso 1,27 milioni di metri quadri ed situato su terreno riportato sul mare al fine di favorire i trasporti marittimi. Tale impianto, tecnologicamente ed ecologicamente all’avanguardia al punto da essere stato definito di ‘decima generazione’ è un complesso manifatturiero per la produzione di celle solari a film sottile e pannelli LCD di grandi dimensioni.

Oggi Sharp produce dispositivi elettronici e display per dispositivi mobili, tra cui quelli usati nei prodotti Apple. INCJ ha già il controllo su Japan Display, con la quale Sharp si dice che condivida la tecnologia e tecniche di produzione dei pannelli di nuova generazione.

Foxconn aveva inizialmente previsto di acquistare una quota del 10% in Sharp nel 2013, ma la mancata vendita di stock option di quest’ultima hanno impedito l’affare. Successivamente, Sharp ha continuato a perdere quote di mercato. L’azienda entro il mese di marzo deve rimborsare 4,4 miliardi di dollari di prestiti ad aziende giapponesi tra cui Mitsubishi UFJ Financial e Mizuho Financial.

Probabilmente per colpa di un calo delle vendite di smartphone, Sharp ha registrato una perdita operativa di 215 milioni di dollari solo nel corso degli ultimi sei mesi. Questo anche se il marchio Sharp è ben noto in Asia, Europa e negli Stati Uniti.

Come riportato in precedenza dal WSJ, acquisendo Sharp la Foxconn non intende fare modifiche al top management della nuova controllata.

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