A sorpresa, i vertici di Google Larry Page e Sergei Brin hanno annunciato lo scorso Agosto una rivoluzione societaria in casa Google, con una nuova holding che prende il nome di Alphabet.
A poco meno di due mesi dall’annuncio, il 2 Ottobre, il grande cambiamento di Mountain View è diventato una realtà, con la nuova Alphabet che ha preso il posto di Google come società quotata in Borsa. Tutte le azioni di Google sono state convertite in azioni Alphabet e, dal 5 Ottobre, ma verranno scambiate al Nasdaq con i simboli tradizionali GOOG e GOOGL.
La mossa di puntare su Alphabet è chiara: Google vuole espandere i propri interventi in settori innovativi tra i più disparati e non per forza connessi con la tecnologia Web, potendo sentirsi libera di investire e creare nuovi colossi in altri settori, dal biomedicale alle energie alternative come già sta facendo.
Per ottimizzare gli assetti societari e al tempo stesso non contaminare i brand con Business poco affini, i vertici di Google hanno dato vita ad Alphabet, la quale sarà proprietaria di tutta la galassia oggi conosciuta sotto il nome di Google.
Alphabet è cosi la capogruppo di un sistema di società riorganizzate sotto il profilo prodotto e in grado di garantire futuri sviluppi e ampliare nettamente il raggio di azione.
Le società collegate avranno cosi vita propria, assetti manageriali dedicati e potranno gestirsi in maggiore autonomia budget e flussi finanziari, aumentando anche la trasparenza della galassia Google.
Il vantaggio, anche in termini di valore azionario, è quello di non appesantire Google con il resto delle attività, potendo cosi affrontare meglio le competizione con le società rivali come Apple, Facebook e Microsoft.
Come dichiarato da Larry Page, Google non vuole fornire servizi diversificati attraverso un solo brand [Google], ma ogni servizio potrà contare sul proprio brand verticale.
Questo permetterà anche di poter cedere eventuali asset in futuro cosi come gestire fusioni e incorporazioni in maniera molto più snella, rapida e precisa.
Google torna cosi un brand pulito e dedicato esclusivamente al Web e Android, che presto potrebbe subire uno spin off e presentarsi come società separata.
Google, oltre Android, includerà anche Youtube, Google Maps e Chrome, definendo di fatto l’asset web.
Gli investitori hanno premiato questa scelta facendo salire il titolo Google del 7% già nella giornata in cui è stata annunciata la novità nello scorso mese di Agosto.
Affrancata da tutti gli investimenti e i progetti sperimentali, alcuni dei quali oggi in perdita o poco redditizi, il titolo Google potrà contare su futuri bilanci decisamente più interessanti sul profilo del profitto netto.
Google si mette a "Fare la cosa giusta". Come ha sottolineato il Wall Street Journal, Alphabet non agirà col motto "Don’t be evil" che per anni ha ha rappresentato Google a partire dalla quotazione in borsa del 2004, ma il motto diventa "do the right thing" ovvero "fare la cosa giusta".
Separato da Google, troviamo poi:
– Calico dedicata alla tecnologie sulla longevità e tecnologie biomedicali;
– Nest, che opera nel segmento della domotica;
– Google Fiber, impegnato nella connettività su fibra ottica;
– Google X, ovvero la società dedicata ai progetti speciali di Google tra i quali possiamo citare come casi più famosi la Google Car e i palloni aerostatici per fornire connettività.
– Google Ventures, resterà la società investitrice di Google e continuerà a focalizzarsi come Venture Capital.
Alphabet Inc. sarà guidata da Larry Page, precedentemente CEO di Google, mentre il nuovo CEO di Google sarà Pichai Sundararajan, alias Sundar Pichai, nome già noto in ambito tecnologico in quanto ha gestito con ampio successo prima Chrome e più recentemente Android.
Susan Wojcicki resta invece Ceo di Youtube.
La nuova società utilizzerà il dominio Abc.xyz, fuorviando gli utenti che invece si aspettavano alphabet.com , dominio utilizzato da Bmw e registrato nel lontano 1997.
La scelta di questo particolare dominio ha creato un fatto curioso: la rivale Bing di proprietà Microsoft, ha registrato e reindirizzato verso il proprio motaore di ricerca, il dominio Abc.wtf.
L’acronomico WTF deriva da uno slang americano che viene utilizzato come esclamazione che potremmo tradurre in "Cosa diavolo significa?".
Il nuovo sito web di Alphabet, nasconde anche un link invisibile che punta al sito Hooli.Xyz, un easter eggs inserito nello stile Google con dedica alla trasmissione realizzata dalla HBO.
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