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Google IO 2015: Android M, Android Pay, Google Maps Offline e Google Photos

Google ha presentato Android M Preview, la iterazione successiva ad Android L del suo sistema operativo mobile, durante il keynote di apertura della conferenza degli sviluppatori I/O 2015, giovedì 28 maggio. Il nome ‘Android M’ non arriva con sorpresa, dato che il nome aveva fatto un breve cameo nel programma ufficiale di I/O, prima che qualcuno si accorgesse dell’errore e togliesse il nome dal programma. Inoltre l’esordio di una nuova build di Android durante la conferenza Google I/O, dedicata agli sviluppatori della piattaforma, non doveva prendere qualcuno di sorpresa: lo scorso anno, Google ha svelato in anteprima Android L durante lo stesso evento, versione di Android che nei mesi successivi è stata chiamata Android 5.0 Lollipop.

Inevitabilmente, una nuova iterazione di Android contribuirà alla già notevole frammentazione nell’ecosistema mobile di Google. Tuttavia, Google ha ufficialmente introdotto Android M Preview, la prossima versione del suo sistema operativo mobile.

Come nel 2014 Google ha presentato Android L Preview, che alla fine è diventato Android 5.0 Lollipop, Google non ha ancora dato un nome ad Android M Preview o un numero di versione. Questi dettagli saranno probabilmente dati entro la fine dell’anno, quando M farà il suo debutto sui dispositivi.

Dal momento che Google cambiato radicalmente lo scorso anno Android introducendo il Material Design, era sciocco cambiare radicalmente la piattaforma anche quest’anno, e quindi Android M Preview si presenta come un miglioramento di Lollipop, oltre all’introduzione di nuova caratteristiche.

Android Pay

Android M inaugura ufficialmente Android Pay, un sistema di pagamento mobile di cui Google ha parlato durante il Mobile World Congress quest’anno. La piattaforma Android Pay permette agli sviluppatori di terze parti di elaborare i pagamenti sia all’interno della loro app (si pensi ai pagamenti in-app) e nei negozi al dettaglio, utilizzando la tecnologia NFC. Google Wallet, la app portafoglio di Google, non scomparirà, ma si integrerà con Android Pay.

Se il telefono è dotato di un lettore di impronte digitali, Android Pay permetterà di autorizzare i pagamenti con la lettura della propria impronta digitale, come si può con iOS o con Samsung Pay, il sistema di pagamento di Samsung.

Android Pay lavorerà con 700.000 punti vendita, come MacDonald’s, Walgreens, Macy e BestBuy, solo per citarne alcuni.

Supporto per sensori di impronte digitali

Alcuni produttori stanno già sfruttando i sensori di impronte digitali per i pagamenti, ora Google sta integrando il supporto per sensori di impronte digitali direttamente in Android. Android M sarà in grado di riconoscere diversi tipi di sensori, con API uniche per le varie applicazioni, il tutto destinato a rendere la vita più facile per gli sviluppatori.

Android M

Android M Preview solo per gli sviluppatori

Android M è solo per gli sviluppatori per ora, in forma di Preview, così avranno il tempo per provare le novità della piattaforma e fornire preziosi feedback a Google mentre anche preparando le proprie applicazioni per lavorare senza problemi quando Android M inizierà ad essere distribuito sui dispositivi esistenti e out-of-the-box in quelli nuovi.

Transizioni e grafica più veloci

Google ha una nuova visione per appianare i tempi che impiega Android a passare da un’applicazione ad un’altra app, e in questa edizione di Google I/O 2015 gli sviluppatori potranno partecipare ad un sacco di sessioni al fine di imparare a creare transizioni più veloci e creare, in generale, una esperienza d’uso di Android migliore per gli utenti.

Google Now su Tap

Google Now è sempre più intelligente, e con la nuova funzionalità "on tap" Google ha migliorato la comprensione del linguaggio naturale, così si può porre all’assistente virtuale domande in modo naturale anche con gli aggettivi possessivi "suo", "mio", "questo", "quello" – il sistema è ora abbastanza intelligente per capire che cosa vuoi dire. Il servizio è anche in grado di sapere dove si trova l’utente nell’interfaccia utente.

Una demo rapida mostrata al keynote di Google I/O di Google Now on Tap è stata la seguente: con Spotify aperto e con in riproduzione un brano di un artista (Skrillex) il cui nome non è il vero nome, è stato chiesto: "Ok, Google. Qual è il suo vero nome?" e il telefono ha fornito la risposta (Sonny John Moore).

Via al toto-nome per Android M

Solo cinque mesi dopo che è stato presentato Android L in occasione della fiera Google I/O 2014 abbiamo scoperto il vero nome della quinta generazione del sistema operativo Android, Lollipop, solo quando Google ha introdotto ufficialmente il primo dispositivo che ha eseguito la versione, Nexus 6. Lo stesso si ripeterà quest’anno: ora sappiamo dell’esistenza di Android M Preview, ma solo verso Settembre / Ottobre sapremo il vero nome commerciale dell’iterazione. Partiamo già col toto-nome? Android M… Marshmallow?

Disponibilità di Android M

Lo stesso giorno in cui Google ha annunciato Android M, la prossima versione del suo sistema operativo mobile, che sarà disponibile in qualche momento durante il terzo trimestre di quest’anno. Fino ad allora, però, la società ha rilasciato la prima Developer Preview della nuova versione del sistema operativo.  È possibile provare Android M se si possiede un LG Nexus 5, Motorola Nexus 6, HTC Nexus 9, o Asus Nexus Player. Quelli sono i dispositivi per i quali le immagini di anteprima sono già disponibili. Si precisa, tuttavia, che questa Preview di Android M è destinata agli sviluppatori, che la possono utilizzare per migliorare le loro applicazioni prima che la versione finale di Android M sarà rilasciata. Poiché si tratta di una anteprima, è possibile aspettarsi dei bug.

Android Pay

Potenza per Android!

Progetto Volta era il primo passo e con Android M, Google sta portando avanti il suo progetto di migliorare la durata della batteria dei telefoni Android, e lo fa introducendo Doze. I telefoni che eseguiranno il nuovo sistema operativo useranno i loro sensori di movimento per rilevare quando il telefono lo si tiene in mano e quando in tasca. Doze sarà in grado di gestire l’esecuzione in background delle applicazioni in base all’attività dell’utente, così da risparmiare energia. Più lungo il telefono non viene usato, meno spesso le apps eseguono compiti in background. Tuttavia, i telefoni possono rapidamente svegliarsi quando necessario.

Un’altra parte della migliore gestione della durata della batteria è la ricarica rapida. Google sta adottando lo standard C Type USB per le sue nuove modalità di erogazione di potenza, in grado di caricare un telefono molto più velocemente (da 3 a 5 volte più veloce di oggi). E dal momento che lo standard USB tipo C è bidirezionale, non sarà necessario andare a tentativi per trovare il verso giusto del connettore per effettuare il collegamento.

Android M: Autorizzazioni App

L’aggiornamento Android M introduce la possibilità per ogni singola applicazioni di far scegliere all’utente quali autorizzazioni concedere sul proprio telefono o tablet, come l’accesso alla connettività Wi-Fi, alla fotocamera, e alla libreria di foto e contatti, per esempio.

Prima di Android M, installare un’applicazione significava consentire a questa l’accesso a tutte le autorizzazioni richieste nel momento dell’installazione. Con Android M, le applicazioni potranno chiedere l’accesso a parti del telefono o quando ne hanno bisogno. Ad esempio, un’applicazione di messaggistica potrebbe non chiedere il permesso di utilizzare la fotocamera quando si installa l’app dal Play Store, fino a quando non si tenta di scattare e inviare una foto. Questo è molto simile a come i dispositivi iOS gestiscono i permessi – le applicazioni chiedono il permesso di utilizzare la fotocamera, contatti o foto solo quando viene richiesto l’utilizzo.

"Con il nuovo modello di autorizzazione, gli aggiornamenti sono senza soluzione di continuità," è stato detto sul palco di Google I/O, in quanto le applicazioni possono aggiornare automaticamente senza dover richiedere il permesso ogni volta.

Google IO 2015 Recap: tutte le novita’

http://www.pianetacellulare.it/Articoli/Google/38697_Google-IO-2015-le-5-cose-che-ci-aspettiamo.php

Simone Ziggiotto

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