Gli Stati Uniti stanno esaurendo gli indirizzi Internet Protocol (IP).
Entro questa estate, il gruppo statunitense che assegna i codici che permettono lo spostamento dei dati sul Web esaurirà gli indirizzi disponibili. E, come il giornalista Robert McMillan di WSJ sottolinea, alcune aziende stanno raccogliendo il maggior numero di indirizzi possibili ancora disponibili per limitare l’impatto sulla loro attività.
Questo non significa che Internet ha raggiunto il suo limite di saturazione. La diminuzione della disponibilità degli indirizzi IP è limitata alla versione 4, o IPv4, il sistema di routing ideato nei primi anni 1980. Ci sono un sacco di indirizzi ancora disponibili in versione 6, o IPv6.
Come dice McMillan nel suo articolo, "la carenza non è così terribile come può sembrare. Il limite di 4,3 miliardi si applica a IPv4. Ma IPv6, approvato nel 1998 – IPv5 non ha mai preso piede – consente un aumento da capogiro degli indirizzi a 340 undecillion, o 340 seguito da 36 zeri, abbastanza per assegnare un indirizzo IP ad ogni atomo sulla Terra".
IPv6 è la versione dell’Internet Protocol designata come successore dell’IPv4 e introduce alcuni nuovi servizi e semplifica molto la configurazione e la gestione delle reti IP. La caratteristica più importante di IPv6 è il più ampio spazio di indirizzamento: IPv6 riserva 128 bit per gli indirizzi IP e gestisce 2128 (circa 3,4 × 1038) indirizzi; IPv4 riserva 32 bit per l’indirizzamento e gestisce 232 (circa 4,3 × 109) indirizzi.
Per dare un’idea del numero di indirizzi IPv4 e indirizzi IPv6 con un esempio, per ogni metro quadrato di superficie terrestre, ci sono 655.570.793.348.866.943.898.599 indirizzi IPv6 unici (cioè 655.571 miliardi di miliardi), ma solo 0,000007 IPv4 (cioè solo 7 IPv4 ogni milione di metri quadrati).
Naturalmente, c’è un grande costo dietro il futuro switch-over per il passaggio a IPv6, poichè non tutti i router/modem ne sono compatibili.
Cosa cambierà per gli utenti? Poco o niente, il lavoro di assegnazione/ricezione di un indirizzo IP lo fanno il modem o router e il fornitore del servizio Internet, quindi l’utente basta che si assicuri di avere un modem/router che supporta lo standard IPv6 (da alcuni anni la maggior parte dei modem supportano sia IPv4 che IPv6).