Due importanti obiettivi nello stesso lancio. Il Falcon 9 di Space X, che a breve partirà in direzione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) segnerà due importanti traguardi nella corsa allo spazio.
Il primo, il più significativo, riguarderà il vettore stesso. Quello di ieri notte (UPDATE: Lancio rimandato a domani, 14 Aprile, ufficialmente per problemi di condizioni meteo), è stato il primo lancio effettuato con un vettore riutilizzabile interamente, potendo cosi abbattere notevolmente i costi di lancio e approvigionamento.
Diversamente dai razzi tradizionali, il Falcon 9 è progettato per arrivare a destinazione integro, senza perdere blocchi durante la partenza, come invece avviene nei razzi tradizionali che, esaurito il carburante, sganciano i moduli alla base per poi farli ricadere nell’oceano o disintegrare in atmosfera.
Si tratta di un progetto molto ambizioso, lanciato da Elon Musk, che si prefigge di ridurre i costi di approvvigionamento addirittura del 99% rispetto ai sistemi tradizionali, che prevedono un razzo usa e getta.
Razzo Falcon 9 di Space X
La rivoluzione di Falcon 9
Una volta consegnato il carico, il vettore tornerà sul nostro pianeta e, secondo i piani, dovrebbe riatterrare esattamente da dove era partito.
Questo permetterà di effettuare i dovuti controlli e rifornimenti e farlo quindi ripartire, nuovamente in direzione ISS. Un risparmio di circa 200 milioni di dollari per ogni lancio. Non male.
La percentuale di riuscita è stimata tra il 70 e l’80%. In alcuni esperimenti precedenti, che ho avuto la possibilità di vedere live, il razzo si è disintegrato sull’oceano mentre, sempre in un altro esperimento, il razzo si è sollevato a qualche centinaio di metri per poi riatterare dolcemente sempre in posizione verticale.
Quello di ieri notte, circa le 22.30 in Italia, è stato il sesto lancio effettuato da Space X, su un contratto che prevede in totale 12 lanci, con appalto commissionato dalla Nasa.
Il carico, poco meno di 2 tonnellate, porterà nello spazio anche un bel pezzo di Italia.
Samantha davanti alla ISSpresso
Tutto sulla ISSPresso
Il Falcon 9 consegnerà agli astronauti on orbita presso la ISS, la prima macchina del caffè spaziale, già soprannominato ISSpresso.
Questa speciale macchinata, realizzata da Argotec in collaborazione con Lavazza, permetterà agli astronauti di bere il caffè anche nello spazio, grazie a sofisticati macchinari in grado di gestire tutte le operazioni necessarie.
La macchina è progettata per fornire il caffè in condizioni estreme per i liquidi e la temperatura. Il tubicino che solitamente porta il caffè dalla macchina alla tazzina, realizzato in materiale plastico, è stato realizzato in lega di acciaio per resistere ad una pressione fino a 400 bar.
Tanti i problemi da risolvere, per quanto possa essere la normalità per tutti noi.
La macchina ISSPresso
Tutti i processi e i sistemi di gestione, sono stati riprogettati per essere compatibili con gli standard di sicurezza, con il risultato di avere una macchina da ben 20 kg.
Lo sviluppo di questa particolare macchina, ha spinto a ricercare soluzioni innovative tanto che, come riportato da Argotec, alcune soluzioni sono diventate poi brevetti internazionali, con innovazioni che presto vedremo anche noi comuni mortali.
Certo, il caffè nello spazio non è proprio la priorità assoluta ma si tratta di un nuovo passo in avanti per ricreare condizioni di vivibilità simili a quelle che tutti noi possiamo avere sulla Terra.
Un passo importante per future missioni a lunga durata.