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Chef Watson, online il Ricettario del consulente culinario artificiale

La potenza di calcolo incontra la capacità umana, con un computer che può parlare, vedere, ragionare e imparare come una persona umana. Questo è ciò che lo sviluppo che la tecnologia ‘cognitive computing‘ si pone come obiettivo, come esemplificato dal leader di categoria, IBM Watson. Ma è questa tecnologia nella pratica può gestire compiti importanti? Intanto ci aiuterà a… cucinare!

Watson è un sistema di intelligenza artificiale, in grado di rispondere a domande espresse in una lingua naturale, sviluppato all’interno del progetto DeepQA di IBM a cura del team di ricerca diretto da David Ferrucci. Il nome è stato scelto in onore del primo presidente dell’IBM Thomas J. Watson. Ad oggi è stato utilizzato nell’ambito della finanza e della medicina.

Ora, il sistema è stato già ribattezzato in "Chef Watson", perché il suo ambiente per il momento è la cucina, perchè in grado di dare consigli su ricette personalizzate. Vi è mai capitato di ritrovarvi con poche cose in frigo e poche idee per cucinare?  Da oggi ci penserà Chef Watson.

E’ possibile provare Chef Watson registrandosi gratuitamente sul sito ufficiale in versione beta per iniziare così ad interagire con il proprio consulente culinario che, esaminando gli ingredienti a disposizione, suggerirà nuove ricette. E’ anche possibile elencare quali sono i gusti personali, così da scartare a priori le ricette che potrebbero essere sgradite. Grazie alla registrazione sul sito, le ricette cercate, gli interessi e tutta la propria attività di interazione con Watson verrà archiviata, così il sistema si adatterà ai ‘gusti’ e agli interessi personali.

Prima di diventare consulente culinario, Chef Watson ha avuto bisogno di conoscere il cibo. Per fare questo, l’ingegnere capo del progetto Florian Pinel ha inserito i dati dell’USDA (USA Department of Agriculture) sui valori nutrizionali e sulle informazioni chimiche. Watson ha imparato da Wikipedia le associazioni tra ingredienti e cucine diverse, mentre uno studio di ricerca che ha esaminato le risposte delle persone agli odori di alcuni ingredienti ha contribuito a far conoscere a Watson  gusti e sapori. Infine, le ricette che Watson propone sono quelle del database della rivista Bon Appétit.

Il prossimo passo di Watson sarà diventare un’applicazione per dispositivi mobili, così da essere sempre a portata di mano.

Nel frattempo, da pochi giorni si può acquistare il libro di ricette inventate dal super-computer Watson. Alcune anteprime sono disponibili qui: www.ibmchefwatson.com

Una ricetta per l’innovazione: Cognitive Computing

Un anno fa, Watson è stato presentato a Los Angeles, dove IBM ha dimostrato le potenzialità del suo prodotto di interagire con l’uomo e di come l‘intelligenza artificiale possa rendere la vita delle persone più facile. Oggi, Watson è pronto per entrare in contatto (virtuale) con le persone, grazie al suo primo impiego di ‘Chef’ a tutti gli effetti.

L’obiettivo del supercomputer Watson è di creare interesse verso la piattaforma di sviluppo in ambito cloud IBM Watson Developers Cloud, che ha lo scopo di consentire ai fornitori di applicazioni software di creare una nuova generazione di app, e in futuro aiuterà le aziende di tutte le dimensioni, grandi e piccole come le Pmi italiane, nell’elaborazione di grandi quantità di dati provenienti dal cloud.

"Watson è un sistema cognitivo che in futuro aiuterà le aziende di tutte le dimensioni, grandi e piccole come le Pmi italiane, nell’elaborazione di grandi quantità di dati provenienti dal cloud, dai big data e dai social consentendo a tutte le imprese di trovare risposte, anche da apparecchi mobili, a domande complesse" ha detto Mike Rhodin, vice presidente di Ibm e a capo del Watson Group, durante la presentazione del progetto un anno fa. Nella dimostrazione fatta a Los Angeles, al supercomputer Watson fu chiesto di argomentare la vendita di videogame violenti ai minori. Watson, per la risposta si è basato sulle informazioni raccolte da Wikipedia, elaborando delle tesi come quelle che una persona, informata sull’argomento, avrebbe potuto fare.

Watson, nel febbraio 2011, ha partecipato a tre episodi del quiz televisivo Jeopardy!, battendo i suoi avversari umani, nell’unico scontro uomo-macchina della storia dello show. Watson ha sempre battuto i suoi avversari umani quanto a rapidità di prenotazione della risposta, ma ha avuto qualche difficoltà con alcune categorie di domande, specialmente quelle con indizi corti che contenevano poche parole.

Simone Ziggiotto

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