Smartphone, Pc e dispositivi elettronici sfruttano le cosiddette terre rare, una serie di elementi, metallici e non, tanto preziosi da costare ben più di oro e platino.
Tra questi materiali, troviamo elementi estremamente rari come il palladio, il tungsteno e il tantalio, con pochi giacimenti per lo più in terra Cinese.
L’elettronica di consumo utilizza 62 metalli differenti, molti dei quali presenti in scarsità sulla terra e previsti in esaurimento già tra 20 anni.
Alcuni di questi, poi, sono terribilmente dannosi, in quanto richiedono lavorazioni o movimentazione di materiale cosi abnorme da creare danni spesso molto estesi anche per pochi grammi.
Tra questi materiali, oro e platino, ma anche cromo e tungsteno, indio e tantalio.
Materiali dell’epoca tecnologica, inutili fino a pochi decenni fa, ma dalla proprietà tecnologiche particolari e difficili da sostituire.
Il problema del riciclaggio dei dispositivi elettronici, inizia in fase di progettazione. Nel 2010, appena 100 mila tonnellate di rifiuti sono state riciclate in modo corretto.
La stragrande maggioranza dei dispositivi, vuoi per design o misure ultra ridotte, viene reso di fatto impossibile da riciclare perchè, in fase di realizzazione, non si tiene conto del successivo smaltimento.
I dati sui RAEE, ovvero i rifiuti tecnologici, stimano una massa di rifiuti a livello mondiale compresa tra le 20 e le 50 milioni di tonnellate.
Se fossero riciclate a dovere, si potrebbero recuperare ben 320 tonnellate di oro e 7200 di argento che, prese da sole, valgono oggi circa 14 miliardi di euro.
Leggi: Raee, miniere urbane da 15 miliardi di euro
Il contributo RAEE, tra l’altro, viene oggi pagato su tutti i dispositivi elettronici, in quanto i venditori hanno l’obbligo di ritarare 1 prodotto vecchio per ogni prodotto nuovo acquistato. A tal proposito, puoi approfondire in questa articolo : Tutto quello che devi sapere sul contributo RAEE.
Senza contare poi plastica, metalli e terre rare e, ovviamente, il risparmio ambientale di questa operazione.
Nel processo produzione, utilizzo e riciclo, bisognerebbe anche introdurre il riuso, una pratica che da una parte riduce notevolmente l’impatto ambientale, dall’altra consentirebbe enormi risparmi economici.
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