Uber cresce tra le polemiche

Lyft è alla ricerca di nuovi finanziamenti continuando a concorrere contro la sua rivale principale Uber che però riceve più finanziamenti. Lyft è in trattative per raccogliere fino altri 500 milioni di dollari, per una stima di almeno 2 miliardi ricevuti in tre anni.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Lyft è alla ricerca di nuovi finanziamenti continuando a concorrere contro la sua rivale principale Uber che però riceve più finanziamenti anche se il servizio offerto di car-sharing è praticamente lo stesso.

Lyft è in trattative per raccogliere altri 250 milioni di dollari di finanziamento e, forse fino a 500 milioni di dollari, per una stima di almeno 2 miliardi di dollari in totale ricevuti negli anni, secondo il New York Times. Se la contrattazione chiuderà, sarebbe la seconda tornata di finanziamenti in meno di un anno per la startup di 3 anni di età, e aiuterebbe a colmare il divario sul vantaggio di Uber che ad oggi ha ricevuto molti più finanziamenti.

Lyft e Uber, che utilizzano applicazioni mobili per connettere i passeggeri con gli autisti locali che usano auto private per il trasporto dove richiesto, si sono impegnati in una battaglia pubblica per conquistare sempre più clienti negli ultimi anni. Ci sono stati scontri sul taglio dei prezzi, sul numero di città in cui il servizio di ciascuna viene offerto e Uber ha anche ammesso di aver svolto una campagna segreta per reclutare conducenti di LYFT.

Nonostante le battaglie, entrambe le società sono riuscite a crescere a ritmo vertiginoso negli ultimi due anni.
Lyft è oggi in più di 60 città degli Stati Uniti e Uber è in circa 250 città del mondo.

Le similitudini finiscono quanto andiamo a guardare la quantità di investimenti che ogni azienda ha ricevuto. Uber ha annunciato nel mese di dicembre che aveva chiuso un nuovo round di finanziamento per un totale di 1,2 miliardi di dollari, dando una valutazione alla società di circa 40 miliardi di dollari, assicurandosi così il titolo di società di venture-backed col valore più alto del mondo.

Queste cifre surclassano quelle di Lyft, che ha annunciato in aprile di aver raccolto 250 milioni di dollari di finanziamento, per un totale raccolto fino ad oggi di 332,5 milioni di dollari.

Lyft cresce apparentemente approfittando della cattiva pubblicità che Uber ha ricevuto nel mese di novembre. Dopo alcuni commenti poco coloriti da un dirigente della società che ha detto che vorrebbe spendere 1 milione di dollari in investigatori privati per far spiare i giornalisti che criticano il servizio e "scavare nel passato dei suoi critici nei media", decine di persone hanno condiviso su Twitter l’intenzione di cancellarsi da Uber.

Nel mese di novembre scorso, l’executive Emil Michael ha detto che la società potrebbe spendere un milione di dollari per assumere i migliori "ricercatori" per approfondire la vita personale dei giornalisti e delle loro famiglie. I commenti di Michael sono stati una reazione a ciò che è stato definito essere una "copertura mediatica sensazionale". Tra i giornalisti "scomodi", Emil ha citato Sarah Lacy del sito Pando Daily della Silicon Valley, colpevole di aver accusato Uber di sessismo e misoginia, sostenendo che la compagnia tenga in considerazione la sicurezza delle donne.

Nel frattempo, lo scorso Giovedì 12 febbraio a Milano si è tenuta una protesta spontanea da parte di alcune decine di tassisti, che hanno dato vita a una manifestazione non annunciata contro l’abusivismo di Uber e per le regole del settore. Circa 60 macchine bianche si sono unite al presidio degli allevatori di Copagri sotto il Pirellone, sede del Consiglio regionale. La manifestazione si è svolta in maniera pacifica ed è partita in mattinata con un centinaio di partecipanti alla guida del proprio mezzo.

Centinaia di tassisti provenienti da tutta Italia si sono ritrovati nella mattina del 17 febbraio a Torino per manifestare contro Uber "Chiederemo di essere ricevuti da sindaco e prefetto quindi raggiungeremo la sede dell’Authority di regolazione dei trasporti" -ha detto Valter Drovetto, vice segretario nazionale Ugl Taxi, "Chiediamo legalita’ e rispetto delle regole, chi costa meno e’ perche’ non paga le tasse e fa tariffe a discrezione, rispetto a noi che abbiamo il tassametro piombato. Uber effettua un servizio senza rispettare tutte quelle garanzie che da sempre ci vengono richieste. In questo modo si danneggiano 100mila tra tassisti e autonoleggiatori. Uber deve fermarsi".

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