Ch4 è un misuratore di flatulenze per iPhone e Android.
E’ costituito da un dispositivo di circa 3 cm di lato in grado di misurare le emissioni di gas emanate dal vostro sedere, potendo cosi analizzarne la composizione e aiutarvi ad attutire o risolvere alcuni problemi o, in altri casi, a potervi vantare meglio con i vostri amici.
Si posiziona sulla cintura posteriore o in una tasca posteriore e, una volta sganciata, il device analizzerà i gas, un pò come le officine analizzano i gas di scarico delle auto.
Questo dispositivo, decisamente atipico e quasi surreale, sfrutta un misuratore interno, alimentato da una batteria e dotato di un sensore Bleutooth LE, a basso consumo di energia, in grado di comunicare i dati raccolti al vostro smartphone.
Una apposita applicazione, analizzerà i dati forniti dal sensore per dare poi il responso.
Grazie a questa analisi, potrete capire quali cibi vi creano maggiori accumuli di gas, aiutandovi cosi ad espellere meno gas.
Come riportato su Kickstarter, maggiore sarà la precisione con la quale compilerete la vostra scheda alimentare e maggiore la precisione di analisi del dispositivo.
Apps a corredo di Ch4
Prezzi e Varianti
Per 20 dollari, l’inventore vi spedirà una T-Shirt con la quale potrete far sapere a tutti che siete tra i finanziatori di un device antiscoreggia.
Con 120 dollari, invece, potrete disporre del dispositivo di analisi.
Per 180 dollari, potrete anche scegliere il colore. Un bel viola prugna è l’ideale, in questi casi.
La consegna dei device dovrebbe avvenire a partire da Marzo 2016.
Nel frattempo arieggiate bene i locali.
Tornando seri, sarei curioso di sapere se il dispositivo funziona davvero oppure, sfruttando qualche nozione di base, sia totalmente inutile. Leggendo la scheda prodotto e pensando ad un suo ipotetico utilizzo, sinceramente mi sembra potezialmente una cavolata, a meno che non dobbiate analizzare i dati di emissione di un Elefante.
Non essendo cosi esperto in materia, vi lascio con il dubbio.
Ps. L’articolo è stato scritto in maniera umoristica. Mi auguro di non aver urtato la sensibilità di coloro che sono costretti, loro malgrado, a convivere con questo tipo di problemi.