Gli sviluppatori di Whatsapp hanno iniziato a stringere le proprie politiche aziendali e nella serata di ieri hanno bloccato temporaneamente gli account di praticamente tutti coloro che sfruttavano il proprio numero telefonico con applicazioni alternative a quella originale.
Avete mai utilizzato Whatsapp Plus o Whatsapp Material Design? Il nostro consiglio è quello di disintallare subito queste applicazioni e tornare alla versione originale dell’applicazione perchè altrimenti potreste essere a rischio di Ban.
Ban Account Whatsapp
In moltissimi si sono visti apparire la schermata che vediamo appena sopra ed alcuni dichiarano di avere un “Timer” impostato a 72 ore altri in 24, insomma quello degli sviluppatori sembra essere stato un’avvertimento ben preciso.
I Ban hanno raggiunto anche l’Italia tanto è vero che siamo venuti a conoscenza della notizia grazie ad un nostro collega che si è visto bloccare il proprio account, al momento comunque sembrano esserci stati solamente blocchi temporanei.
Insomma se siete così fortunati da utilizzare un’applicazione alternativa a Whatsapp ed avere ancora l’account pienamente in funzione noi vi consigliamo di disinstallare tutto e tornare alla versione Stock per non rischiare di incorrere in un blocco temporaneo come spiegato appunto appena sopra, mossa curiosa dell’azienda ma comunque intelligente dato che è ovvio che gli sviluppatori vogliono mantenere fedeli i propri utenti.
Whatsapp: Minori spacciavano droga sfruttando Whatsapp
Un sistema ben articolato e sviluppato, degno di un film di Hollywood, quello ideato da un 17enne, arrestato ieri per spaccio di stupefacenti.
Il ragazzo sfruttava Whatsapp e Facebook per mettersi in contatto con i clienti e utilizzava un linguaggio in codice decisamente ben riuscito e azzeccato, simulando compiti, pagine e altro ancora per identificare dosi, droga e soldi da riscuotere.
Come riportato dagli inquirenti, venivano utilizzati frasi tipiche degli studenti, come per esempio "4 pagine di compiti", oppure "16 capitoli da studiare", per comunicare e accordarsi sulla droga da rifornire e sul prezzo da riscuotere.
Il sistema è stato smascherato dai Carabinieri a seguito delle indagini scaturite da un ragazzo di appena 15 anni, trovato in possesso di marjuana, che ha rivelato le modalità di acquisizione della droga stessa.
WhatsApp, il video danza del Papa non e’ un Virus, una Bufala
E’ una bufala il messaggio che in questi giorni sta circolando tra gli utenti di WhatsApp che invita a stare attenti ad un video intitolato ‘La danza del Papa’, accusato di essere un virus che formatta il telefono cellulare di chi, anche solo per sbaglio, visualizza il filmato.
Il messaggio viene proposto in varie forme, ma la sostanza rimane la stessa. Ecco un esempio di messaggio trovato in rete:
"URGENTE: Dillo a tutti i contatti dal proprio elenco di non accettare un video chiamato ‘La danza del papa’. È un virus che formatta il tuo cellulare. Attenzione, è molto pericoloso. Hanno annunciato oggi alla radio. Passa al maggior numero possibile. È stato annunciato alla radio negli Stati Uniti".
Il testo, che manca di qualche rifinitura a livello di grammatica e di sintassi, è stato tradotto in italiano dall’americano, segno che dietro ad esse non ci dovrebbero essere degli italiani – sembra che il messaggio originale risalga ad un anno fa, partito dalla Spagna.
In definitiva, trattasi dell’ennesima ‘catena di Sant’Antonio‘ che sempre più spesso circolano nella piattaforma di messaggistica. In particolare, la catena del video della ‘danza del Papa’ sembra essere internazionale, essendo stata trovata anche in altri paesi.
Se in un tempo non troppo lontano le catene di Sant’Antonio spopolavano in formato SMS, giusto per consumare un po’ di quegli SMS illimitati che gli operatori telefonici offrivano in abbonamento, ora anche queste catene si sono evolute al 2.0, fino ad essere prese in considerazione dagli utenti della app messaggistica acquistata lo scorso anno da Facebook per 19 miliardi di dollari.
Non esiste un video chiamato ‘La danza del Papa’ che consente di trasmettere un virus tramite l’app di instant messaging per smartphone.