Xiaomi ha presentato una relazione alla Commissione China Securities Regulatory rivelando la sua situazione finanziaria con i dati aggiornati al 2013. La società ha dovuto rivelare i suoi risultati dello scorso anno dopo l’acquisto di una partecipazione dell’1,3% nella quotata Media Group Co. I documenti rivelano che la società non è così redditizia come alcuni rapporti precedenti hanno suggerito.
Per il 2013, Xiaomi riporta un fatturato di 4,3 miliardi di dollari (26,58 miliardi di CNY), ma un utile netto di soli 56,15 milioni di dollari (CNY 347,48). Inoltre, il risultato operativo della società rivelato è di 78,46 milioni di dollari, per un margine operativo del solo 2%. Questi sono dati significativamente inferiori a quelli di Apple (28,7%) e Samsung (18,7%), che sperano che Xiaomi nei prossimi anni potrà superarle sul mercato.
Secondo un recente rapporto di Strategy Analytics, Xiaomi è ora il terzo più grande produttore di smartphone dopo il sorpasso di LG con una quota di mercato del 5,6%. Tuttavia, con il recente acquisto di Motorola, Lenovo sostiene di aver preso il terzo posto.
Xiaomi ha ampliato le sue attività al di fuori della Cina non molto tempo fa e l’India è stato un mercato importante per l’azienda. Xiaomi sta vendendo moltissimo il suo Redmi Note, ma alla società è stato recentemente ordinato di fermare le vendite dopo che è stato provato che viola dei brevetti della Ericsson.
"L’India è un mercato molto importante per Xiaomi e vi risponderemo prontamente, se necessario e nel pieno rispetto delle leggi indiane. Inoltre, siamo aperti a collaborare con Ericsson per risolvere la questione amichevolmente", ha detto Manu Jain, capo di Xiaomi India, in risposta alle accuse di violazione di brevetto.
Xiaomi ha avuto una crescita incredibile fino ad ora. L’azienda, fondata nel mese di aprile del 2010, ha lanciato il suo primo smartphone nel mese di agosto 2011. E circa tre anni dopo, è diventato il produttore di smartphone numero #3. Xiaomi è riuscita a diventare ciò che ora è nonostante la sua politica di vendere la sua merce in una manciata di paesi asiatici. Tale contesto è necessario per capire il motivo per cui il CEO di Xiaomi Lei Jun si sente sicuro che la sua azienda sarà in grado di raggiungere obiettivi ben più grandi, arrivando a diventare il produttore #1 per numero vendite di smartphone in tutto il mondo entro i prossimi cinque-dieci anni.
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